Presbiopia politica, non miopia

L’Intelligenza artificiale sta dimostrando il potere degli algoritmi

presbiopia politica non miopia

Ben 330 miliardi di risparmi italiani, attratti da migliori interessi, sono emigrati negli Stati Uniti, rafforzando i fondi americani, che, poi, comprano nostre imprese.

di Luigi Mainolfi

Il compito più importante della politica è quello di capire la tendenza della società e i fattori che la influenzano, al fine di portarla verso traguardi migliori. La storia del nostro Paese ci sottopone momenti, come nel 1919, in cui comportamenti populisti e la miopia del Governo in carica spinsero il popolo verso Mussolini. Finito il fascismo, le Forze politiche, nate su nobili valori, guidarono le masse verso la Democrazia. Finì la Monarchia, nacque la Repubblica e il Paese si mise in cammino, verso lo sviluppo.

Negli anni ’80, il PCI, non capendo il contesto sociopolitico e gli effetti delle sue azioni, pensò che, agitando il giustizialismo e il moralismo, fosse arrivato il suo momento. E arrivò Berlusconi. La miopia politica continuò e favorì Di Pietro, un altro intruso, inviato dalla corporazione dei
magistrati. Questi precedenti non potevano non determinare la trasformazione della società italiana in una sommatoria di gruppi, senza storia politica, senza una visione del futuro, che ricordavano le Corporazioni.

E, arrivarono Conte e Draghi, inviati speciali di poteri forti e senza storia politica. Il risultato è la mancanza di un progetto di società, l’esplosine dei particolari, la sostituzione dei confronti politici con scontri personali e una classe politica improvvisata, che non conosce la differenza tra
una società democratica e una società delle corporazioni. Il danno più grande provocato dagli inquinatori della politica è stata la trasformazione dell’ economia reale, con partecipazione dello Stato, in un’economia virtuale, poco sensibile agli interessi dalla società. Nel 1993, fu abrogato il
Ministero delle Partecipazioni Statali. Negli stessi anni, iniziò il trasferimento all’estero di imprese italiane. Una grande percentuale dei capitali delle imprese, che erano i gioielli dell’Economia italiana, è passata in mani straniere, che stabiliscono programmi e strategie.

Vedi Fiat, ENI, ENEL, ecc. La polverizzazione dell’economia italiana sta provocando altri danni. Negli ultimissimi anni, ben 330
miliardi di risparmi italiani, attratti da migliori interessi, sono emigrati negli Stati Uniti, rafforzando i fondi americani, che, poi, comprano nostre imprese. Un esempio scandaloso e il caso di Multiversity (Università telematiche Pegaso,Mercatorum, San Raffaele, ecc , preseduto da Luciano Violante), venduto a un fondo americano. Mentre l’evoluzione della tecnologia rendeva più difficile la gestione politica della società, nel nostro Paese è aumentato il potere degli ignoranti strumentali.

L’Intelligenza artificiale sta dimostrando il potere degli algoritmi e fa intravedere la soppressione di posti di lavoro. Inoltre, il peso strategico dell’Italia nel contesto europeo va scemando, a favore del duo Francia e Germania e il clima politico del Medio Oriente sta indebolendo il ruolo commerciale del Mediterraneo e, quindi, dei porti italiani.

La nuova Via della Seta, se non viene fermata, darà un colpo mortale alla nostra economia. Bisogna capire che il Capitalismo predatorio occidentale e il Capitalismo totalitario della Cina e della Russia stanno indebolendo l’economia europea e, a maggior ragione, quella italiana.
Perciò, la politica italiana, maggioranza e opposizione, deve capire che deve studiare e ritrovare i valori della vera democrazia e che per governare un Paese, ci vuole presbiopia, non miopia.