Sì, gli ufo ci sono. Li ho visti a sei anni...

Francesco Santorelli ha avuto il suo primo incontro ravvicinato a sei anni, a Cicciano.

Da quel giorno ha studiato e approfondito questo tema. Oggi è un esperto e organizza convegni

Aiello del Sabato.  

E' di Aiello del Sabato, ha 35 anni ed è convinto: gli ufo esistono.

Era il 3 novembre del '90 quando per la prima volta Francesco Santorelli ha visto per la prima volta un segno alieno.

Si trovava a Cicciano, a pochi passi dal Parco Verdi, dove abitava la zia. Era lì insieme alla sua famiglia. Aveva sentito parlare di segni strani comparsi misteriosamente. Proprio in quella zona. Andò a vederli.

C’era moltissima gente e tanti giornalisti. Tutti cercavano di capire cosa rappresentasse quel triangolo sul cemento.

Da quel giorno è nato il suo interesse verso i fenomeni misteriosi. Ha studiato, letto libri, riviste, ascoltato testimonianze. Ora organizza anche delle manifestazioni per incontrare degli esperti del settore e confrontare le varie idee. Nell’ultimo evento organizzato ad Avellino ha invitato Umberto Telarico. Uno studioso che ha catalogato tutti gli avvistamenti ufo in Campania. E tra gli eventi, c'è anche quello di Cicciano. Un episodio sul quale Talarico ha raccolto un ricco dossier: documenti, studi scientifici, analisi chimiche e perizie psicologiche effettuate sui bimbi testimoni.

Santorelli, lei crede sempre a quello che le raccontano? Non mette mai in dubbio una possibile non veridicità?

«No, perché sono il primo a credere agli extraterrestri. Le testimonianze sono vere, credibili. Un altro famoso avvistamento avvenne in Campania e la notizia arrivò ad essere trasmessa anche in tv. Precisamente accadde a Mercogliano, dove un ragazzo filmò con il suo cellulare movimenti strani in cielo. Riprese luci che non erano come le solite luci che si vedono quando passa un aereo: era un oggetto non identificato».

Perché la gente dovrebbe credere a queste testimonianze e quindi all’esistenza degli extraterrestri?

«Negli ultimi decenni con lo sviluppo costante della tecnologia, grazie quindi alle macchine fotografiche digitali ai videoregistratori e ai cellulari, si riesce a rendere le testimonianze molto più veritiere rispetto al passato. Ci sono state prove con i radar, testimonianze di astronauti, di piloti. Ci sono prove visibili - come quella di Cicciano - dove l’extraterrestre si avvicina troppo al suolo con il proprio velivolo lasciando segni di bruciatura o addirittura sostanze radioattive. Oggi basta cercare su internet e si trova tutto. Non può essere tutta fantasia, altrimenti come ve li spiegate gli avvistamenti di massa?»

Come si immagina questi extraterrestri? Pensa che siano già in mezzo a noi oppure no? Li saprebbe riconoscere?

«Penso siano già in mezzo a noi. Ci sono due tipi di alieni: quelli che saprei riconoscere, perché sono come li vediamo al cinema o in televisione, tutti grigi e con occhi grandi e neri. Gli altri invece sono soprannominati ‘i biondi’, avrebbero le nostre stesse caratteristiche fisiche quindi sarebbe più difficile distinguerli dagli altri umani.»

Pensa possano farci del male? Qual è il loro scopo sulla Terra?

«No, credo che non ci faranno del male. Sono spesso venuti sulla terra per aiutarci, sia durante le guerre sia in momenti di particolare difficoltà. Devo dire però che c'è anche chi li vede pericolosi per noi.

Ci sono due tipi di extraterrestri: quelli positivi che ci consentirebbero di migliorare la nostra tecnologia (loro vivono in una dimensione parallela alla nostra ma totalmente diversa), e quelli negativi che sono piuttosto interessati a sottometterci».

Ritiene che il mondo stia sottovalutando la possibile esistenza di altre vite nell'universo?

«Si, spesso i governi, i militari, dicono il falso su questi fenomeni cercando di dare sempre a episodi sinceramente inspiegabili delle ricostruzioni che anche in modo forzato rientrano in una logica».

Perché ha deciso di studiare e approfondire il tema extraterrestri?

«Sono una persona curiosa e quello che ho visto da piccolo a Cicciano ha alimentato e di molto questa curiosità.

Piuttosto è difficile immaginare l'uomo come unico essere vivente nell'immensità dell'universo. Oggi anche la scienza ci dice che c'è la possibilità che esista la vita su altri pianeti. Dovremmo tutti vedere il mondo con più curiosità e avere una mente aperta senza avere la presunzione di decidere cosa è vero e cosa non lo è».

Marika Nazzaro

(studentessa del Vivaio di Ottpagine, il corso di giornalismo multimediale organizzato nell'ambito dell'iniziativa scuola/lavoro)