di Andrea Fantucchio
E’ Natale. Ma non tutti sono a festeggiare con le proprie famiglie. Antonio Martignetti è ancora lì che dorme in quella macchina. La sua vecchia Ford Scarlatta. Parcheggiata poco distante dalla Chiesa “Santa Maria delle Grazie” a Tuoro Cappuccini. Antonio dorme accucciato fra le buste della spesa. Poco distante dallo stendi-panni di fortuna che si è costruito. Una corda fra due rami che sorregge una giacca e due camice sdrucite. (Clicca qui per guardare l'intervista video ad Antonio. Risale allo scorso anno)
La storia di questo 70enne ad Avellino la conoscono tutti.
Ve ne abbiamo parlato prima che se ne occupassero anche la Rai e Mediaset. Antonio vive in macchina. E più volte è stato quasi sopraffatto dal freddo dell’inverno. Ma i suoi appelli non sono stati sufficienti.
E poi tornava a vivere in macchina. Stando alla ricostruzione offerta dall’istituto, Antonio aveva problemi psicologici. Non riusciva a dormire con altre persone e rifiutava l’aiuto di un fratello che avrebbe voluto accoglierlo in casa a Candida. (La foto nella gallery in basso è dell'amica e collega Antonella Russoniello. Che ringrazio)
Era luglio 2015 quando lo intervistammo la prima volta. Allora la sua auto era parcheggiata in via De Gasperi. Il salitone che da Piazza Kennedy conduce allo Stadio.
Antonio lamentava dolori lancinanti alla schiena. E chiedeva una casa in cui stare. Tanti avellinesi risposero presente. Portandogli diversi generi di prima necessità. Ma Antonio continuava a vivere in auto.
Una storia travagliata la sua. Originario di Candida. Ex meccanico in una nota autofficina del capoluogo. Antonio da qualche anno vive come un vagabondo. Una situazione umiliante che ha bisogno di un intervento esterno.
Se infatti la libertà personale va sempre rispettata, non si può abbandonare così un anziano. Anche se lui non vuole aiuto. Antonio è un uomo in difficoltà che ha bisogno di un supporto psicologico particolare.
E poi di essere accudito e reinserito nella società. Un uomo anziano che non può continuare a vivere per strada.
Ottopagine chiede nuovamente alle istituzioni di intervenire. Dandogli un alloggio in cui stare. E poi aiutandolo a trovare una casa definitivamente. Ci rivolgiamo sia al comune di Avellino sia a quello di Candida dove Antonio è nato. Non si può abbandonare quest’uomo al suo destino.