Dopo sei mesi, l'amianto è ancora lì. «Povero Sabato»

Tufo. Da luglio le lastre d'amianto sono lì, a due passi dal Sabato. Tante denunce dei cittadini

Scrive il dottor Franco Mazza sul gruppo Facebook, “Salviamo la Valle del Sabato”: «Passano le settimane...passano i mesi ma qua nulla cambia!»

Tufo.  

di Andrea Fantucchio

Quelle lastre d’amianto sono ancora nel fiume Sabato e sulle sue sponde. E nessuno se ne occupa. Dopo sei mesi. La situazione è stata più segnalata da Ottopagine. L’area in questione è la zona Pip del nucleo industriale di Tufo. Dove lo scorso luglio i carabinieri hanno sequestrato dell’amianto. Lastre distribuite fra le sponde del fiume e le acque. I cittadini avevano segnalato la situazione al sindaco, Nunzio Donnarumma.

Ma nessuno è intervenuto. Né tecnici né ditte specializzate. E oggi alcune lastre d’amianto sono ancora a due passi dal fiume. Senza considerare quelle che il Sabato ha già trascinato via con le sue correnti. 

Scrive il dottor Franco Mazza sul gruppo Facebook, “Salviamo la Valle del Sabato”:  «Passano le settimane...passano i mesi ma qua nulla cambia! L'amianto è ancora qua sulla sponda destra del fiume (le lastre che il fiume non ha trascinato via). Povero Sabato, quanti nemici!».

Proprio l’amianto rappresenta un materiale di difficile smaltimento. Una volta raccolto va trasferito in un centro di stoccaggio specializzato. Il Sabato non può più aspettare. Sindaco Donnarumma è il momento di agire.