Terremoto in Irpinia: «I centri storici sono a rischio»

Prevenzione. Incontro caschi rossi. Bellizzi: nelle aree storiche si possono solo limitare i danni

Belizzi: «Il nostro progetto del comando provinciale, ha realizzato anche un monitoraggio delle scuole in provincia di Avellino. Ecco i dettagli»

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio

«Non si può dire: “Siamo pronti di fronte a un terremoto”. Molto spesso si fa un confronto col Giappone: ci chiediamo perché le città dell'arcipelago giapponese resistano a terremoti di grandi magnitudo. E molti nostri paesi, invece, no. Certo, c’entrano le strutture adeguate sismicamente. Ma dobbiamo anche mettere in conto i nostri centri storici in Irpinia. Pieni di strutture che non possono essere adeguate del tutto. Avranno sempre una vulnerabilità sismica. Possiamo solo limitare i danni». Ottochannel e Ottopagine Ascoltano Mario Bellizzi, vice dirigente del Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Avellino. (Clicca sulla foto di copertina e guarda l'intervista di Ottochannel. A cura di Angelo Giuliani. Riprese: Orlando Matarazzo)

Bellizzi è presente all'auditorium della banca Emilia Romagna di collina Liguorini, per il convegno "Terremoto tra memoria e prevenzione". (Stasera non perdere tutte le interviste sul tg di Ottochannel. Canale 696 del digitale terrestre, ore 19.45)

Dice Bellizzi: «La memoria ci ha fatto capire che era necessario il sistema di protezione civile. E una rete sismometrica nazionale, per capire quali fossero i territori più colpiti dai terremoti. Oggi, a pochi minuti dal sisma, possiamo capire la magnitudo e l’epicentro della scossa. Il comando provinciale ha realizzato anche un monitoraggio delle scuole in provincia di Avellino».

Spiega: «Abbiamo georeferenziato tutte le scuole della provincia irpina: ossia indicato posizione di ogni istituto. Caricheremo presto i dati: vulnerabilità sismica e sicurezza anti-incendio di ogni struttura. Abbiamo bisogno del supporto dei Comuni e dell'amministrazione provinciale, per realizzare uno analisi della vulnerabilità sismica degli edifici scolastici. L'indice di vulnerabilità, ci consentirebbe di evidenziare gli edifici che richiedono una priorità di intervento. In casi estremi, si può pensare di delocalizzare le scuole più a rischio».

Dello stesso parere il comandante provinciale dei vigili del Fuoco di Avellino, la dottoressa Rosa D’Eliseo: «La memoria insegna il confronto. E' fondamentale la formazione dei tecnici e la collaborazione di tutti per l'individuazione dei rischi del terremoto. La cultura della prevenzione esiste. Noi come vigili del fuoco viviamo costantemente momenti d'emergenza. Proprio oggi parte un altro funzionario diretto ad Amatrice. E ci sono anche lì nostri uomini e mezzi. Ma tutte le colonne mobili d’Italia si sono mobilitate nel momento di necessità vissuto dalle popolazioni del centro Italia, popolazioni scosse dal sisma. Entro trenta minuti dall'inizio di un'emergenza è prevista la partenza delle strutture operative dei vigili del fuoco».

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