«Qui niente immigrati, abbiamo 200 disoccupati a cui pensare»

Guarda l'intervista al sindaco di Quindici, che chiude le porte all'arrivo degli immigrati

(Clicca sulla foto di copertina e guarda l'intervista) Rubinaccio: «Io – credo che si debba pensare sempre prima agli italiani e come, amministratore, ai propri cittadini. Poi agli altri».

Quindici.  

 

dI Andrea Fantucchio

(Clicca sulla foto di copertina e guarda l'intervista) «Non siamo in condizione di accogliere gli immigrati. Tante sono le problematiche che rendono difficile la realizzazione di un piano di accoglienza adeguato. A partire dalla criminalità, che potrebbe speculare proprio sui ragazzi in arrivo dall'Africa». Eduardo Rubinaccio, sindaco di Quindici, venerdì sera, ha chiarito la posizione del suo Comune sull'arrivo di eventuali migranti. 

Rubinaccio era a Marzano di Nola, per prendere parte all'assemblea pubblica, organizzata dal sindaco, Trifone Greco. Si discuteva dell'arrivo degli oltre trenta immigrati destinati al Comune di Marzano.

Un arrivo che aveva fatto infuriare i cittadini. In primo luogo per i modi che avevano caratterizzato la decisione della Prefettura. Colpevole, secondo quanto raccontato dall'amministrazione locale, di aver preso accordo direttamente con un privato di Marzano per l'edificio destinato all'accoglienza. Si tratta di un ex ospizio.

Anche dalle numerose interviste raccolte (guardale tutte cliccando qui), il parere della popolazione era chiaro: no all'arrivo degli immigrati, anche in piccoli gruppi. Perché, spiegavano i cittadini, non si aveva modo di accoglierli adeguatamente. Vista la disoccupazione già diffusa fra i giovani del posto.

Parere condiviso anche da Rubinaccio: «Il vero problema di Quindici, sono i duecento trecento ragazzi senza lavoro. A loro dovrebbe pensare il Governo. Non sapremmo proprio cosa far fare agli immigrati».

Il sindaco di Quindici già lo scorso anno aveva fatto sentire la sua voce, sul destino dell'ex casa del Clan Graziano, riconvertita in maglificio. Per i lavoratori da impiegare nell'edificio, il sindaco aveva spinto affinché si trattasse di suoi giovani concittadini. E aveva insistito affinché lì dentro ci operassero associazioni locali.

«Io – conclude Rubinaccio – credo che si debba pensare sempre prima agli italiani e come, amministratore, ai propri cittadini. Poi agli altri»

L'8 marzo i sindaci dei paesi del Vallo saranno in Prefettura ad Avellino per discutere degli arrivi di immigrati previsti. Vogliono proporre il loro piano: una rete che distribuisca equamente gli arrivi. Con la percentuale di tre immigrati ogni mille abitanti.