Lavoro, Gentiloni: nuove politiche, ripartiamo da Avellino

Le parole del premier ad Avellino

«Qui, ad Avellino, facciamo il battesimo formale dell'Agenzia, un pilastro fondamentale delle nostre politiche del lavoro, per la quale ci sono stanziamenti rilevanti», ha spiegato Gentiloni visitando il Centro per l'impiego dell'Anpal

Avellino.  

 

di Simonetta Ieppariello

«Abbiamo scelto Avellino una città con tantissime risorse, ma che vive con particolare disagio il problema dei giovani senza lavoro. Abbiamo scelto Avellino per la ripartenza. Grazie all'impegno di Provincia e Regione qui il centro per l'impiego funziona. Questo è il battesimo del centro per le politiche nazionali del lavoro». Così il premier Paolo Gentiloni nel suo intervento nel centro dell'impiego, ad Avellino.

«Questo è un pilastro fondamentale - ha continuato -. Si tratta dell'Agenzia Nazionale per le Politiche del Lavoro. Dovrebbero essere omogenee e consolidate. Ma si tratta di politiche che invece sono state il punto debole. C'è un contesto di grande difficoltà in tutta Italia. Stiano costruendo un ponte che accompagni soprattutto i giovani, ma non solo, verso il mondo del lavoro e la piena occupazione. L'operatività di un nuovo sistema che riparte oggi. Oggi sono state inviate le prime 30mila lettere con assegno di ricollocazione. Il dieci per cento delle richieste che sono pervenute.  Si tratta di un incentivo alla ricollocazone. Non si sostituisce al sostegno al reddito, ma si tratta di un incentivo per il lavoro. Non c'è solo l'operazione degli assegni di ricollocazione del lavoro, si punta a utilizzare questo meccanismo per persone singole, ma anche per aziende intere. La fase sperimentale dell'assegno di ricollocazione, strumento messo a disposizione dal Jobs Act per i disoccupati alla ricerca di nuovo impiego, parte con le prime trentamila lettere. Si tratta del 10% del totale di quelle che verranno inviate a regime. Entro l'estate raggiungerà circa 300 mila lavoratori. Non si sostituisce a forme di sostegno al reddito ma è una specie di incentivo per il futuro che servirà a un'impresa che darà un contratto di lavoro e ad avere, a seconda delle qualifiche, un assegno più o meno consistente».

«Il sistema duale tra scuola e lavoro sarà la svolta. Il modello Germania può e deve insegnare. Ci saranno tutor nelle scuole che armonizzeranno il processo formazione al mondo del lavoro. Giovani che andranno sempre tutelati e indirizzati a studiare per lavorare».

Ecco il concetto nuovo su cui il Governa punta: formazione curvata e dedicata al mondo del lavoro. Una sinergia diretta tra richiesta e offerta.

Investimento e decontribuzione saranno la svolta con un credito d’imposta rafforzato». 

«Stiamo svolgendo un grande lavoro di comunicazione per far conoscere queste opportunità - spiega Gentiloni -. Ci sono tantissime eccellenze manufatturiere in questo territorio.

«Questa è una grande occasione per rafforzare il lavoro e l’impiego nel Mezzogiorno. Dovete coglierla. Servono standard di qualità. Qui siamo in una realtà che funziona. Serve sinergia tra aree vicine. Non può essere lasciata al caso il futuro delle persone. Servono centri come questi che diano orientamento e formazione. Un servizio da fornire in maniera omogenea su tutto il territorio. E’ un bel segnale che si riparta da Avellino. 

A pochi giorni dal quindicesimo anniversario dell'assassinio di Marco Biagi, Gentiloni ha poi continuato: «È doveroso ricordare il suo messaggio lungimirante sulle politiche attive del lavoro, che prevedono non solo la tutela dei posti di lavoro ma l'assistenza e l'accompagnamento del lavoratore da parte dello Stato». 

Se c’è qualcuno che in tutto il suo lavoro si è concentrato sulle politiche attive del lavoro, questo è stato Marco Biagi. Il suo messaggio era semplice e importante. E’ stato lungimirante. Lo disse 25 anni fa. Intuì l’evoluzione del mercato del lavoro sempre più in affanno. Intuì l’arrivo di esperienze completamente diverse, capendo il rischio dell’assenza di un sistema di protezione sociale. Ecco la visioni di Marco Biagi indicava quanto accaduto prima di essere barbaramente ucciso».

«Tornerò alla posa della prima pietra», ha assicurato il presidente del Consiglio.