Teatro, stipendi congelati: Foti, ora tocca a te. Video

Incontro fra lavoratori e segretario dell'ente. Ancora senza risposte. Guarda le interviste

(Clicca sulla foto di copertina e guarda lo speciale) I lavoratori del teatro Gesualdo restano senza stipendio. Il commissario straordinario, Riccardo Feola, ha incontrato una delegazione delle maestranze. Per spiegare che ha "le mani legate"

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

(Clicca sulla foto di copertina e guarda lo speciale di Ottopagine) I lavoratori del teatro Gesualdo restano senza stipendio. Il commissario straordinario, Riccardo Feola, oggi pomeriggio ha incontrato una delegazione delle maestranze. Per spiegare loro che “ha le mani legate”. Non solo per quanto riguarda gli stipendi arretrati. Ma per tutte le spese relative al teatro Gesualdo. E' infatti ancora congelata l'approvazione del bilancio dell'ente.

Monica Rosapane, una delle lavoratrici, spiega a Ottopagine: «Domani incontreremo il sindaco. Vogliamo una risposta certa sul nostro futuro. La rassicurazione di ricevere almeno gli stipendi dell'ultima stagione (a partire dal mese di ottobre del 2016)».

Continua: «E' impossibile che gli spettacoli continuino. Mentre la parte amministrativa è tutta ferma. Oggi abbiamo incontrato il segretario Riccardo Feola e la dottoressa Paola Aufiero. Ci hanno spiegato che di fatto è tutto bloccato. Concedetemi la battuta, “hanno commissariato il commissario”. Dopo aver incontrato il primo cittadino vorremmo parlare anche con i consiglieri».

La situazione del teatro Gesualdo si protrae ormai da quattordici mesi. Tanto è passato da quando i lavoratori non ricevono lo stipendio. Finora gli incontri con l'amministrazione non hanno sortito effetti. Il sindaco Paolo Foti, a inizio marzo, aveva chiesto alle maestranze di attendere un altro mese.

Il tempo è scaduto. Intanto i lavoratori hanno mobilitato la città. Realizzando una raccolta firma che ha messo insieme oltre cinquecento adesioni. (Guarda anche il video di Ottopagine: "Sindaco, ora o mai più!")

Ormai il filo della pazienza è prossimo a spezzarsi. O i lavoratori avranno una risposta o fermeranno il teatro.

C'è anche un doppio timore che incombe sul futuro delle maestranze. La prima preoccupazione sono i quattro spettacoli che mancano alla fine della stagione del Gesualdo. I lavoratori temono che, con la fine di aprile, saranno dimenticati.

Poi c'è il discorso politico. Si teme che qualcuno possa chiudere il teatro. E magari riaprirlo nel 2018 in vista a delle nuove amministrative. Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi e della “fantapolitica”. Ma, con le maestranze e le loro famiglie di mezzo, vogliamo credere che le speculazioni personali saranno mese da parte.

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