Sepe da Ariano: Non chiudiamo gli occhi di fronte alle povertà

In Campania la situazione è drammatica ma la chiesa c'è

Ai vecchi poveri, si aggiungono oggi i nuovi poveri, che sono una realtà di professionisti..

Ariano Irpino.  

"Dove c'è un povero, ci sarà sempre la chiesa, non chiudete gli occhi di fronte alle povertà." E' il monito del Cardinale Crescenzio Sepe in visita ad Ariano su invito del Liceo Parzanese, nel corso di un convegno sul tema “Vestire gli ignudi tra solidarietà e povertà" fortemente voluto dal dirigente scolastico Alfonsina Manganiello.

Una splendida giornata di sole ha accolto il suo arrivo in città: "Bellissima realtà, ordinata e pulita, ho accettato di buon grado l'invito che mi è stato formulato. E' un tema di grande attualità. La chiesa obbedisce al comando di Cristo, il quale ha chiesto a tutti i suoi discepoli, quello che si dicono e vogliono essere cristiani, di non chiudere gli occhi, di fronte alle povertà che sono tante. La povertà esisterà sempre, avrete sempre i poveri con voi."

Nel 2015 sono state ben 12.266 rispetto alle 11.444 del 2014. Dati del Dossier povertà della Caritas Campania, che evidenziano le difficoltà delle famiglie, pensionati e lavoratori precari. Sono prevalentemente i disoccupati a rivolgersi ai centro di ascolto: ben il 72%.

La povertà familiare deriva dall'innalzamento del tasso persone senza lavoro. Il mezzogiorno fa registrare il 42 per cento di occupati a differenza del centro nord dove il 68,3 % lavora. Ma in questa forbice la Campania fa anche peggio con un dato di occupazione al di sotto della media delle regioni del sud, pari al 39,6% di occupato e un tasso di occupazione femminile addirittura del 27,4%, che risulta il più basso in assoluto a livello nazionale. In Campania il reddito pro capite è di 17.077 euro a fronte dei 27mila della media nazionale.

Don Enzo Cozzolino, direttore della Caritas di Napoli: "La povertà sappiamo bene che in Italia è raddoppiata e in Campania a Napoli in modo particolare, addirittura triplicata o quadruplicata. Ai vecchi poveri, si aggiungono i nuovi poveri, che sono una realtà di professionisti. I nostri dormitori, sono affollati a volte da tanti padri separati e da diverse realtà difficili. Grazie ai numerosi volontari, credenti e non, possiamo dare alcune risposte, certamente non tutte. 

Gianni Vigoroso