Hanno subito molestie sessuali nel centro di accoglienza che le ospitava. Due ragazze somale, di 20 e 26 anni. In fuga dalla guerra, fragili. Impaurite. Hanno avuto il coraggio di denunciare tutto. Una denuncia che hanno pagato a caro prezzo: per loro si sono chiuse le porte del centro.
E' accaduto ad Avellino. E per le due giovani rifugiate è iniziata una piccola odissea. Risolta nelle ultime ore. Grazie all'intervento di prefettura e ministero. E dei volontari della “Comiunità accogliente” di Mercogliano. Che hanno prima dato ospitalità alle ragazze. E poi si sono attivate per sollecitare una soluzione.
La rifugiate sono ora ospitate in due centri Sprar della Campania.
«Abbiamo comprato i biglietti, contattato i responsabili Sprar e seguito il loro viaggio – dichiara Letizia Monaco, presidente della Comunità accogliente -. Oggi si chiude davvero una brutta pagina. Ma se ne apre un'altra bella, quella della possibilità di favorire un'idea nuova di accoglienza: fatta di rete, di dignità, di giustizia. Un'accoglienza inclusiva. Grazie a tutti quelli che, attivamente o in silenzio, hanno creduto e partecipato a realizzare questo obiettivo e a scrivere una nuova pagina di dignità».
La storia – come si ricorderà – risale a circa un mese fa. Le due ragazze erano andate nel bagno del centro. E lì sono state avvicinate da un altro ospite, subendo delle pesanti attenzioni sessuali».
Una vicenda che è stata denunciata e ha avuto anche uno strascico di polemiche. Soprattutto dopo che il loro centro di accoglienza si è rifiutato di continuare ad ospitarle. Probabilmente temendo che una situazione di quel tipo (le molestie), potesse ripetersi e causare problemi anche più gravi.