«Vergognatevi,a voi vitalizi,a noi sacrifici e figli lontani»

La rabbia dei cittadini per il caso dei vitalizi in Regione

La Toscana, prima in Italia, ha cancellato i doppi e tripli vitalizi creando un «fondo risparmi vitalizi» utilizzato percoprire le emergenze da maltempo.

Avellino.  

 

di Siep

C’è chi ne ha due, chi ne incassa addirittura tre. Ecco quanto pesano i vitalizi dei consiglieri regionali sulle casse di Palazzo Santa Lucia ancora.

Una spesa che continua a gravare sulle spalle dei contribuenti per un importo complessivo di dieci milioni di euro all’anno con 246 beneficiari.

La media di vitalizio è di 3600 euro a testa.

Ma il bonus per alcuni è ben più corposo se si pensa che va a sommarsi con altri vitalizi raggiunti e cumulati grazie a più incarichi avuti in passato. Francesco Emilio Borrelli, il consigliere regionale dei Verdi annuncia battaglia. Ad indignare maggiormente i cittadini sono soprattutto i doppi e tripli vitalizi. Una vergogna dicono ai microfoni di Ottochannel.

Il superbonus da tre pensioni in Campania è destinato ad oltre trenta. Primeggia per importi, Antonio Bassolino. La Regione gli gira un assegno di 83.916 euro annui, in pratica 3.400 netti mensili, cui si somma un bonus da ex deputato di 2.900 euro netti per un totale intorno ai 6.300 euro netti mensili, a fronte di diciassette anni di attività legislativa.

La Campania paga un vitalizio di 43.956 euro all'irpino Nicola Mancino, il cui principale vitalizio gli arriva dal Senato, dove è stato presidente. Solo per citare alcuni esempi.

La rabbia è tanta. Le persone si dicono indignate. «Ho due figli. Sono stati costretti entrambi ad andare lontano, uno addirittura all'estero. Perchè? Perchè qui non c'è niente ne futuro ne prospettiva. Tutti costretti ad andare via, mentre c'è in Italia ancora tanta gente che gode di privilegi. Come accettarlo? Come è possibile che in tempi difficili come questi si continui a ragionare in questi termini? Serve un cambiamento radicale. Serve un nuovo modo di programmare e governare. Vitalizi e caste sono parole che devono sparire dalla mentalità italiana. Siamo in crisi. Non si può andare avanti così».