Piazza invasa da maglie bianche: Falcone vive VIDEO|FOTO

Avellino, Libera e tanti avellinesi riuniti in piazza. Disegni e minuto di silenzio per Falcone.

(Clicca sulla foto di copertina e guarda il servizio video. A fine articolo tutte le foto) L'associazione Libera e gli avellinesi in Piazza Libertà per ricordare la strage di Capaci. Indossano maglie bianche. Minuto di silenzio.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

«Sporcate le vostre mani per ricordare che il cambiamento parte da ognuno di voi. Scrivete di cosa siete capaci». Francesco Iandolo, referente provinciale dell'associazione Libera, ha appena terminato il suo discorso al megafono. Segue un lunghissimo applauso. Sono tante le maglie bianche riunite oggi pomeriggio in piazza Libertà ad Avellino. Per ricordare gli scomparsi, Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, Vito SchifaniRocco DicilloAntonio Montinaro. Uccisi dalla mafia. (Clicca sulla foto di copertina e guarda il servizio video. A fine articolo tutte le foto della manifestazione)

«Ma in realtà – Continua Iandolo – non sono mai morti. Perché, come amava ripetere Falcone: "Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini"».

E a guardare tutti i volti giovani riuniti oggi in piazza, c'è davvero speranza per Avellino. Presenti anche Franco Mazza, dell'associazione Salviamo la Valle del Sabato, e Francesco Celli, presidente dell'associazione Info Irpinia.

Dal balcone del palazzo vescovile viene calato lo striscione per ricordare i morti della strage del 23 maggio 1992. Segue un minuto di silenzio. 

Poi si inizia a colorare e scrivere. La fotografia più bella sono i bambini di due tre anni, di fianco ai nonni e ai genitori, accovacciati su un lenzuolo bianco da popolare di idee e messaggi. La tempera diventa il colore della speranza che unisce le mani di tutti e riesce anche nel piccolo miracolo della trasformazione del velo. Da ultimo addio ai morti ammazzati, a terreno fertile per i sogni colorati e le speranze di chi continua a vivere credendo in un mondo diverso.

«Perché più delle parole – dice Iandolo – sono le idee, le emozioni, le persone che si riuniscono intorno a un ideale, a poter riscrivere il proprio destino e quello di tutta la società. Di fronte a un gruppo del genere che sogna, pensa, ricorda, anche la strage di Capaci si trasforma. Conserva sì la sua componente drammatica ma diventa anche il punto di partenza dal quale inziare per costruire una società diversa».