L'Eliseo e quel ridicolo segreto di Pulcinella

Questa mattina sopralluogo con la Regione. Poi il silenzio con la stampa. Ma il messaggio è chiaro

Sopralluogo con i rappresentanti della Regione. Il bene potrebbe ritornare nella disponibilità del Comune. A partire dalla prossima settimana. Eppure il futuro è ancora incerto. Dopo anni di proclami.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

Ci risiamo: tutto tace intorno all' ex cinema Eliseo. Questa mattina, il dirigente del settore Patrimonio del Comune di Avellino, Luigi Cicalese, e alcuni funzionari dell'ufficio tecnico, hanno deciso di non rispondere ai cronisti presenti.

Domande troppo spinose?

Macché. Semplicemente, si voleva conoscere l'esito del sopralluogo con la Regione. E, magari, sapere se il Comune ha uno straccio di progetto per futuro. Qualcosina in più, oltre alla costituzione della fantomatica fondazione.

Insomma: nessun segreto di Fatima. Tutt'al più di Pulcinella. Visto che sull'Eliseo sono stati versati fiumi d'inchiostro. Letteralmente. Mentre se ne scrive, se ne disquisisce, ci si incarta e ci si incazza, c'è chi puntualmente continua a vandalizzarlo.

Eppure, nonostante l'evidenza, il collega Angelo Giuliani ha dovuto “accontentarsi” del buon cuore dei cittadini. Che hanno suggerito qualche progetto per il bene: centro sociale, discoteca. Non erano a disposizione i vandali idioti. Sarebbe stato bello ascoltare gli unici frequentatori abituali dello spiazzale davanti alla struttura. Loro di idee ne avrebbero avute a decine. Ne siamo certi.

Eliseo alcova e sfogatoio per novelli Romeo degli anni duemila. Posto perfetto per uno spinello in compagnia. O, ed è il caso delle scorse settimane, per farsi una pera. Proprio lì a centro città. 

Dove il controllo non è sufficiente. Viene da chiedersi come facciano un manipolo di ragazzini a tenere in scacco le forze dell'ordine. E lo ripetiamo: a due passi dal corso.

Eppure è così. Ultimo episodio in ordine di tempo, segnalato dal collega Ottavio Giordano, il raid vandalico nella struttura all'ingresso dello spiazzale.

Saranno puniti? Noi ce l'auguriamo. Intanto un'unica certezza: l'Eliseo era e resta una patata bollente che nessuno riesce a gestire. Eppure i proclami non sono mancati.

Ricordiamo tutti quel 13 agosto di tre anni fa quando il sindaco, Paolo Foti, a margine della conferenza di presentazione del festival cinematografico Laceno d'Oro, ha dichiarato: «Da qui a un anno riapriremo l'Eliseo. Questo festival sarà di buon auspicio».

Sapete tutti come è andata a finire. A periodi alterni si riparla di Eliseo. Si blandisce come una clava: quasi fosse l'unica salvezza di Avellino con la Dogana. Francamente un'esagerazione. La ripartenza della città è altrove, a partire dalle periferie, sempre più abbandonate e spopolate. Ma questo non giustifica quella cattedrale vuota in pieno centro. Simbolo di una sconfitta che passa di amministrazione in amministrazione.