Misericordia sfrattata: il sindaco tratta così noi volontari

Montefalcione. L'amarezza di Giuseppe Festa, di Fratres: dopo la decisione dell'amministrazione.

Domani i volontari dovranno lasciare la sede per far posto ai Carabinieri. Festa: «L'amministrazione non ha trovato una sede alternativa».

Montefalcione.  

 

di Andrea Fantucchio 

«Piango per quanto sta accadendo a me e agli altri volontari della Misericordia e del gruppo Fratres (donatori di sangue). Sono trent'anni che lavoro in quest'ambiente e non mi è mai capitata una cosa simile: un'amministrazione che sfratta chi lavora a fianco dei cittadini». Giuseppe Festa, presidente del gruppo Fratres di Montefalcione è profondamente amareggiato. Dopo aver appreso che i volontari dovranno lasciare entro domani la sede storica in via Aldo Moro. (A fine articolo tutte le foto)

Un provvedimento deciso dal Comune, guidato dal sindaco, Maria Antonietta Belli, che ha già sollevato un vespaio di polemiche in paese. E l'attacco del gruppo di opposizione, Cambiamo Montefalcione, che in una nota dichiara, “La Misericordia di Montefalcione ha ricevuto da parte dell'Amministrazione comunale una vera e propria intimazione di sfratto dalla propria sede entro il 10 giugno, senza che sia stata trovata trovata una nuova sede”.

Alcuni cittadini stanno raccogliendo delle firme per chiedere al Comune di rivedere la propria decisione.

«Quello che è accaduto questa mattina – commenta Festa – mi ha commosso. Vedere come i cittadini apprezzino il nostro lavoro ( circa 70 volontari fra Servizio Civile, Misericordia e Gruppo Fratres). Sempre a fianco di chi è in difficoltà. Soprattutto gli anziani. Offriamo, da oltre trent'anni, servizi di: trasporto sanitario, assistenza domiciliare, protezione civile, donazioni del sangue, raccolta di aiuti umanitari».

Quello di domani è un epilogo annunciato che arriva al termine di due anni che hanno visto deteriorarsi il rapporto fra i volontari ospitati a via Aldo Moro e l'amministrazione.

Già nei mesi scorsi il Comune ha chiesto all'associazione di liberare la struttura entro il 31 dicembre 2016 con l'impegno di trovare una nuova sede. Si è parlato di uno stabile nell'area del mercato coperto. La richiesta dell'amministrazione è stata poi ribadita in una nota del 5 maggio 2017. A questo punto la Misericordia ha chiesto una proroga. Non concessa dagli uffici comunali.

Il 7 giugno il Comune ha intimato all'associazione di lasciare l'edificio di via Aldo Moro. Per poter realizzare i lavori di ristrutturazione necessari al trasferimento dei Carabinieri nella nuova sede.

«Ancora una volta – commenta Festa – i Montefalcionesi si sono dimostrati straordinari. Offrendoci tre garage per raccogliere la roba che prima si trovava nella sede di via Aldo Moro. Inoltre ringrazio il parroco, don Paolo Luciano, per aver messo a disposizione una stanza della parrocchia per ospitarci. Uno spazio, comunque, non sufficiente visto il numero dei volontari».

La Misericordia, però, non ha intenzione di arrendersi.

«Troveremo una sede a nostre spese. Lasciamo quella che è stata casa nostra perché siamo rispettosi della legge. E crediamo che i Carabinieri debbano restare in paese. Ma siamo amareggiati. Dal comportamento di un'amministrazione che si è dimostrata insensibile di fronte al lavoro e all'impegno di volontari che hanno dedicato buona parte del loro tempo al prossimo. E vengono ripagati con questo trattamento».