Incendi, fumo e cenere ovunque: ecco i dati sull'inquinamento

Il fumo ha lambito anche Irpinia, Sannio e Salerno: sostanze inquinanti e pericoli per la salute.

Nei comuni a ridosso del Vesuvio si cammina con le mascherine. Nube di fumo irrespirabile anche nelle altre province campane.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

Oltre alle fiamme, ciò che resta di questi giorni di incendio sul Vesuvio sono i fumi che si sono concentrati sui comuni a ridosso del vulcano e lambito la provincia di Avellino, Salerno e Benevento.

Quasi tutti si sono chiesti che rischi ci fossero nella salute. E che agenti inquinanti fossero presenti nell'aria.

Ieri abbiamo ascoltato il responsabile regionale dell'Arpac, Pietro Vasaturo , che ha rassicurato i cittadini di Avellino parlando di, «Lieve innalzamento delle polveri sottili», ma non tale da, «Costringere all'emanazione di ordinanze restrittive come il divieto di circolazione automobilistico».

Oggi l'Arpac ha fornito dati più dettagliati attraverso una nota stampa. (Ecco il documento integrale)

Prima di lasciarvi agli stralci più significativi della comunicazione, un aggiornamento dalle situazioni che riguarda i comuni di tutta la Campania.

Partiamo dalle zone che gravitano intorno al Vesuvio. I comuni più colpiti dalle emissioni tossiche sono Ercolano e Torre del Greco. Da due giorni le famiglie sono costrette, a orari alterni, a evacuare le abitazioni scendendo in strada. Armati di mascherina.

Colpite dal fumo anche diverse aree del casertano non troppo distanti dai luoghi dei roghi.

Per quanto riguarda le province di Avellino, Salerno e Benevento si è rilevato un lieve aumento di polveri sottili, in particolar modo di particolato (Pm10 e Pm2.5).

Gli inquinanti monitorati sono i gas CO (Monossido di carbonio), NO2 (Protossido di azoto), Nox (ossido di azoto e miscele), Benzene, Toluene, Xilene, e le polveri sottili PM10 e PM2.5 e altre miscele chiarite nel documento.

Un aumento di N02 la sera dell'11 luglio.

I valori misurati sono stati in particolare più elevati per gli ossidi di azoto, ma comunque ampiamente entro il limite orario di 200 microgrammi/metro cubo, con un massimo di 110 di ieri mattina a Napoli Via Argine alle ore 9.00.

A partire dalle ore 10.00 del 12/7 si è osservata una marcata diminuzione di concentrazioni dei gas inquinanti.

Per quanto riguarda le polveri sottili, «La maggior parte delle stazioni misura la concentrazione media giornaliera: per l’11 luglio si nota un modesto incremento, entro il limite di 50 microgrammi/metrocubo ad eccezione di Giugliano nelle vicinanze dello STIR, con il valore più elevato misurato in Campania, pari a 122, di Acerra Zona Industriale con una concentrazione media giornaliera di 71, dove si risente anche di emissioni locali, e di Nocera Inferiore con un valore di 80.

Per chi abita nei comuni a ridosso dell'area vesuviana, ma anche in quelle zone nelle quali il fumo è particolarmente opprimente, i consigli sono gli stessi da giorni: camminare con mascherina se possibile, bagnarsi spesso con acqua fredda, limitare le uscite. Particolare attenzione sopratutto per anziani, bambini e chi è già affetto da patologie respiratorie.