Tunnel, dieci anni e non è ancora finito. Ora chi sbaglia paga

La proposta dei movimenti di destra: commissione di inchiesta su tutte le opere pubbliche

Manifestazione a Piazza Garibaldi. D'Ercole: In 10 anni hanno fatto il tunnel della Manica e qui ancora dobbiamo finire un sottopassaggio di 900 metri

Avellino.  

“In dieci anni è stato realizzato il Tunnel della Manica o quello in Norvegia. Noi dopo dieci anni siamo ancora qui ad aspettare che apra un sottopassaggio di 900 metri”. Così Giovanni D'Ercole presidente dell'Associazione Viva Avellino che insieme ad altri ha celebrato questa mattina un anniversario davvero triste, quello dei dieci anni del tunnel di Avellino. L'opera più controversa e costosa che questa città, questa provincia, abbia mai avviato dal dopo terremoto, mille volte iniziata e mille volte fermata, modificata, contestata. E soprattutto mai finita.

“C'è l'aggravante: il parcheggio interrato di Piazza Libertà, per il quale abbiamo regalato 500mila euro alla ditta che avrebbe dovuto realizzare è stato eliminato. Quest'opera non sarà mai sarà utilizzata – profetizza l'ex consigliere comunale D'Ercole – perché nessuna commissione dei Vigili del Fuoco potrà dare l’ok all’utilizzo. Il tratto tra Piazza Libertà e Banco di Napoli è stretto e privo di vie di fuga”.

La manifestazione si è tenuta a Piazza Garibaldi a pochi passi da quello che dovrebbe essere l'ingresso del sottopassaggio. Presenti i Arturo Meo, Maria Paola De Stefano, Ettore Freda, Edoardo Fiore, Franco Di Cecilia, Sabino Morano ed Ettore de Conciliis.

Una ferita che ha «sventrato la città e la sua viabilità, e messo in ginocchio il commercio” dice De Conciliis che chiama a raccolta i movimenti di destra per un'alternativa al governo della città.

“Abbiamo pagato tutti gli errori progettuali compiuti su quest'opera” continua D'Ercole. Il gruppo di destra ha lanciato quindi una proposta per le prossime elezioni amministrative. Una proposta che si potrebbe riassumere così: chi sbaglia paga.

“Proponiamo di sottoscrivere un accordo a chiunque voglia candidarsi per le prossime amministrative della città di Avellino, perché se saranno commessi errori i responsabili dovranno essere individuati. Non solo chi ha le responsabilità politiche, ma anche i tecnici. La proposta consiste nel dare vita a una commissione d'inchiesta, della durata di un anno, su tutte le opere pubbliche in città.

Un deterrente insomma, per quanti pensano di poter giocare con i fondi europei. Già, i fondi. “L'unico motivo per cui quest'opera inutile deve essere ultimata è evitare il dissesto del Comune, perché se non si conclude il tunnel saremo costretti a restituire milioni di euro all'Europa” ha concluso D'Ercole.