"Giù le mani dalla villa comunale di Nusco"

Nusco Futura avvia una raccolta firme per impedire l'unificazione delle due ville

Nusco.  

Più che di Liberazione a Nusco si parla di Resistenza. Il sit-in promosso questa mattina davanti alla villa comunale dal gruppo Nusco Futura ha manifestato una netta contrarietà al progetto di unificazione delle due ville comunali cittadina. Stando alla progettazione presentata dall’esecutivo di Ciriaco De Mita la villa comunale deve essere reinterpretata come un open space. Un progetto da più di 2 milioni di euro che cancella di fatto la cancellata dell’antico “orto botanico” nuscano, per aprire un ponte di collegamento con lo spazio adiacente dove è stato installato un mini parco giochi per bambini.

La raccolta firme avviata questa mattina dai quattro consiglieri dell’opposizione seguirà anche nei prossimi giorni. Questa mattina circa 300 cittadini aderito alla campagna di dissenso promossa da Nusco Futura. Una campagna che abbraccia anche la polemica sulla progettazione di altre opere pubbliche del paese, candidate ai bandi di accelerazione della spesa, per un investimento che supera i 10 milioni di euro.

“Giù le mani dalla villa comunale” recita lo slogan affisso alla cancellata di ferro del cuore antico del paese. Il termometro della protesta registra una tiepida condivisione, “Ma serve a creare dibattito e informazione” come spiega la capogruppo Rosanna Secchiano. “Non importa quante firme saranno raccolte, a noi interessa far arrivare un altro messaggio, che è quello di un chiaro dissenso rispetto alla scelta fatta”.

“Si rispendono soldi per opere già finanziate” denuncia Gianni Marino. “Senza contare che si vuole distruggere il simbolo della storia del paese. La vecchia villa risale al 1980, e la cancellata di ferro precedente fu sacrificata per la corsa agli armamenti della seconda guerra mondiale. Oggi dicono che la villa non è fruibile, per questo si vuole stravolgere la storia” continua.

La vera polemica innescata oggi, intanto, non riguarda soltanto la presunta “manovra inopportuna” compiuta dall’amministrazione, quanto il velo calato su altre questioni che, sempre a detta di Nusco Futura, meriterebbero maggiori attenzioni. “Un territorio di 53 kmq ha bisogno di interventi: i soldi si potrebbero spendere diversamente per lasciare al paese opere importanti. Immagino la bonifica dall’amianto, Fontigliano, ed altre. In ogni caso, gli interventi andavano discussi prima, per renderci partecipi e condividere le scelte”.

 

Elisa Forte