«Crisi e cantieri, anche i commercianti in fila alla Caritas»

Parla il direttore della Cartias di Avellino, Carlo Mele

Avellino.  

Crisi e cantieri e anche commercianti e imprenditori chiedono aiuto alla Caritas. Lo dice Carlo Mele direttore della Caritas di Avellino che chiama gli amministratori perché transenne e polvere non danneggino un settore già drammaticamente in affanno da anni.

 

«Mi chiedo quale sia il progetto pensato e voluto per questa città ormai da anni - tuona Mele -. La nostra città continua ad essere stravolta e ripensata urbanisticamente. A farne le spese sono i cittadini e chi investe su questo territorio. Via Due Principati è quasi morta. L'impegno era di finiere in poco tempo quei lavori. Non è andata così. Siamo arrivati a quasi otto anni di chiusure e transenne. Decine di esercenti sono stati costretti a chiudere o a trasferirsi. Ora tocca a Corso Europa. 

Hanno fatto la stessa scelta, sono stati costretti a fare la stessa scelta ben sette imprenditori. Una situazione troppo difficile perché l'amministrazione continui a fare da se senza interpellare chi paga il prezzo di certe scelte».

 

E' lo stesso Mele a raccontare come nell'ultimo anno ci sia stato più di qualche caso di negoziante avellinese improvvisamente arrivato a chiedere aiuto alla Caritas.

 

«Si tratta delle stesse persone che, certo non solo per i cantieri ma anche per la crisi più in generale dei consumi, fino a qualche anno fa vivevano nel benessere grazie alla propria attività - precisa Mele -.

E' tempo di dialogare. E' tempo che il Comune apra un dialogo concreto con chi lavora sul territorio, perchè si prendano decisioni risolutive per una situazione di grande affanno generale».

 

Simonetta Ieppariello