Elezioni regionali, Vitale: la legge sul Turismo va migliorata

Il presidente campano del Centro Turistico Acli chiede ai candidati di rivedere la normativa

Avellino.  

Migliorare la legge quadro sul Turismo in Campania. È quanto chiede ai candidati aspiranti governatori della Regione, il presidente del Centro Turistico Acli Pino Vitale.

«Le elezioni regionali in Campania sono precedute da una brutta campagna elettorale tra indesiderabili, accuse generiche e personali. Il Cta - dichiara Vitale - vuole tentare di dare un contributo raccogliendo opinioni e istanze a partire dal tema programmatico del turismo che resta la prima industria nazionale e l’occasione per un vero rilancio della Campania. Lo vogliamo fare a partire dalle nostre competenze ed esperienza: non solo dal mondo del turismo sociale, che resta determinante per la destagionalizzazione, ma anche dai tanti soggetti istituzionali e privati che insieme possono fare la differenza per rilanciare il turismo in Campania».

Vitale interviene sull’appuntamento del 31 maggio e tira in ballo la nuova legge regionale sul turismo che smantella dopo circa 80 anni tutto il sistema istituzionale pubblico dell’organizzazione turistica, facendo scomparire vari Enti ed Aziende che vengono sostituiti dai Poli Turistici Locali, intesi come aggregazioni di soggetti pubblici e privati che insistono e operano nelle stesse aree a vocazione turistica, e facendo nascere l’Agenzia regionale per la promozione del turismo e dei beni culturali.

«Dopo 30 anni di attesa si poteva fare meglio - continua il presidente regionale del Cta - abbiamo l'impressione di una occasione perduta. Manca tutto il riordino legislativo dei vari settori, ad es. l’albo regionale dei direttori tecnici, l’albo regionale delle associazioni turistiche senza scopo di lucro, l’albo delle agenzie di viaggi e manca il riordino delle classificazioni alberghiere ed extra alberghiere. Credo sia spropositato parlare di legge quadro perché l'impianto è debole riducendosi all'abolizione degli enti per il turismo e delle aziende di soggiorno senza neppure la previsione di intesa con le amministrazioni locali e delle Unioni dei Comuni che vengono davvero mortificati e tagliate fuori. Questa norma è priva degli elementi nodali che dovrebbero caratterizzare una legge vera sul Turismo in Campania come ad esempio l’analisi e la pianificazione dei flussi e dei settori sui quali puntare per sancire una strategia unica di crescita dell’intero territorio».

Alca