Bonatti, riparte il cantiere. Si lavora davanti il Moscati

Si chiude in tre mesi

Avellino.  

Bonatti si riparte. Si è rimesso in moto questa mattina il cantiere della tangenziale interna a tre mesi e mezzo dall'ultimo stop ai lavori in una storia infinita di stop, ritardi e transenne. Si punta a completare l’ intervento di sistemazione ed adeguamento della tangenziale interna in tre mesi. 

 

I lavori sono ripresi dopo uno stop di ben tre mesi e mezzo e gli operai tornano al lavoro. E da questa mattina si lavora nel tratto all'altezza dell'ospedale Moscati. Un passaggio cruciale che potrebbe introdurre la riapertura delle gallerie almeno fino all'area cimiteriale. 

 

I lavori, in sintesi, sono pari ad un importo complessivo di 5.940.813,22. Quasi sei milioni di euro. 

 

Si riparte, dunque con l'impegno e la volontà di chiudere il cantiere. In tutto servirebbero 12 settimane di lavori. Tre mesi in buona sostanza. La maggior parte degli interventi da Pianodardine alle gallerie sarebbero proceduti spediti e in via di ultimazione. 

Fino allo svincolo del cimitero sono stati sistemati i marciapiedi. Sono state realizzate fognature per l’ acqua bianca correlate da caditoie.

Proprio i maggiori problemi di allagamento e pericoli della Bonatti, ribattezza killer proprio per l'alta incidenza di sinistra anche mortali, erano accaduti per un sistema drenate carente e inefficace.

Così l’asfalto è stato ricoperto da materiale "antiskid", cioè antiscivolo e i guard rail sono stati rinforzati.

 

La storia infinita. Ancora una volta a creare ritardi e attese un problema interno all'associazione temporanea di impresa. Intanto l'amministrazione è riuscita a venire a capo del problema innescato dal recesso della mandante, "Research SpA" dall’Ati. Sarà il “CCC Società Cooperativa di Bologna”, a proseguire gli interventi di messa in sicurezza.

 

Si è proceduto alla creazione ad hoc di un “atto di affitto di ramo d’azienda”, ora la Sirem srl è subentrata a Coop di Costruzioni Soc. Coop. nella qualità di consorziata. 

 

Approvata anche la variante necessaria a chiudere il cantiere che non farà lievitare i costi. 

I primi lavori per la Bonatti, ribattezzata infinita, partirono nella primavera del 2011 con l'impegno a finire in pochi mesi. Poi le pause, blocchi e attese. Lo scorso settembre la chiusura per una ripresa definitiva del cantiere. 

Sullo sfondo il caso Ospedale, senza parcheggi e con un vero e proprio percorso ad ostacoli per utenti e pazienti. Un vero e proprio caso nazionale, che sta creando pericoli e rischi per tutta la zona di contrada Archi e via Don Giovanni Festa

La storia legata alla messa in sicurezza della Bonatti, operazione nata nel 2009 con la gara d'appalto e partita ufficialmente nel 2011 con l'avvio dei lavori, ha subito molti scossoni e stop improvvisi. Ad aggiudicarsi l'appalto fu l'Ati composta da Ccc (Consorzio Cooperative Costruzioni) e Research spa. L'esecuzione materiale venne poi affidata dall'Ati alla Edil Atellana e nel 2011 partirono i lavori. A dicembre 2012, però, la CCC a norma del proprio regolamento di assegnazione dei lavori, ha revocato il lavoro alla Edil Atellana in quanto, la stessa, stava attraversando serie difficoltà economiche e aveva presentato istanza di concordato preventivo.

Tre mesi dopo sempre la CCC individuò la Cdc di Modena come ditta a cui assegnare l'esecuzione dei lavori. La riapertura del cantiere, però, è arrivata solo a settembre 2014 perché nel frattempo è sopraggiunto un contenzioso tra Comune e ditta appaltatrice che si è risolto solo la scorsa estate.

 

Sembrava che il peggio fosse passato con i lavori che finalmente erano partiti e con quei 300 giorni stabiliti tra Ati appaltatrice e Comune per completare il cantiere. Sarebbero servizi solo dieci mesi per chiudere e  invece anche questa volta qualcosa si è inceppato.

 

La Cdc, complice un periodo economico non positivo, ha affittato il suo ramo d'azienda alla Sirem, tra cui rientra anche il lavoro sulla Bonatti oltre ad altri sparsi sul territorio nazionale. Chiaramente questa operazione ha portato a un rallentamento dei lavori. Nel frattempo, però, anche l'Ati ha cambiato volto perché prima della fine del 2014 la Research spa è uscita dall'Ati, quindi è rimasta solo la CCC.

Simonetta Ieppariello