Tunnel, l'assessore Preziosi: Senso unico? Non è ancora detto

Alcune precisazioni dopo gli elementi nuovi sui progetti emersi in Commissione Urbanistica

«La palificazione trovata con lo scavo è leggermente fuori asse ma prima di capire se si potrà circolare o meno su due corsie si dovrà attendere la posa in opera del rivestimento...». Arrivati ieri i campioni della pietra bianca per Piazza Libertà.

Avellino.  

«Prima della messa in opera del rivestimento nel tunnel qualsiasi proiezione è assolutamente prematura». L’assessore ai Lavori Pubblici, Costantino Preziosi, chiarisce quelle che ritiene essere solo previsioni venute fuori dal confronto in Commissione Urbanistica. «Per quanto riguarda il sottopasso - spiega - soltanto adesso abbiamo la possibilità di verificare la struttura scavata e constatare la situazione. In questo momento, però, il tunnel è nudo e crudo e, dunque, non si può essere precisi al cento per cento su cosa consentirà in termini di viabilità. Da quanto mi dicono i tecnici, però, la sezione stradale minima per le due corsie, senza considerare i marciapiedi, c’è». 

Intanto, proprio durante queste verifiche è venuto fuori quello che già in molti affermavano e cioè che la palificazione di Palazzo Ercolino è leggermente fuori asse, per cui, mezzi pesanti e autobus farebbero fatica a passare. «Non si tratta di una questione di altezza - riprende l’assessore - ma di ampiezza planimetrica. In pratica, due veicoli di grossa stazza non passerebbero incrociandosi». Finiti i lavori, però, sarà l’Ufficio Traffico a dover decidere se davvero il sottopasso sarà a senso unico oppure a doppio senso di circolazione, così come previsto nel progetto originario.

Altra questione sollevata in Commissione Urbanistica è stata quella dei cunicoli fognari a Piazza Libertà che la Soprintendenza ha “raccomandato” di preservare e valorizzare. Scartata l’ipotesi di poggiare orizzontamento un vetro sugli stessi, l’orientamento è quello di coprirli con lastre di pietra bianca dello spesso di 10 centimetri e non più 14, per alleggerire l’aspetto. Tra l’altro, proprio ieri, è arrivato un campione del materiale (nella foto). L’ormai famosa pietra bianca irpina (proveniente dalla cava di Bisaccia) con favacci beige. A visionaria lo stesso Preziosi, alcuni tecnici del Comune, i responsabili della ditta che sta svolgendo i lavori e l’architetto De Nicola della Soprintendenza. Quest’ultimo ha detto che il suo ente si esprimerà al più presto sull’utilizzo del materiale.

Per quanto riguarda la perizia di variante sulla stessa piazza, impostata dall’ex direttore dei lavori, l’architetto Arturo Ranucci, prima delle sue dimissioni, questa comprenderebbe al momento la variazione cromatica della pavimentazione, una fognatura realizzata e non prevista nell’area sottostante il cantiere, e l’eliminazione dei chioschi commerciali. Variazioni venute fuori in corso d’opera alle quali si aggiunge anche l’imprevisto di aver dovuto scavare a mano gli stessi fognoli (vecchie strutture fognarie simili a corridoi di un metro di larghezza per due di altezza e soffitto a volta, ndr), riportati alla luce dallo scavo.

Altro intervento seguito dall’assessore Preziosi, ma anche questo ereditato dai suoi predecessori, è l’accesso diretto al Pronto Soccorso della Città Ospedaliera. Una bretella che dovrà innestarsi dalla Bonatti, all’altezza della galleria, nella struttura sanitaria di Contrada Amoretta, rendendo più agevole l’ingresso e l’uscita delle ambulanze. Un intervento che dovrebbe essere avviato a breve e concluso entro il mese di ottobre. Ma sull’uscita dei mezzi, a differenza della richiesta inoltrata al Comune di Avellino e firmata nel dicembre del 2013 dal manager Giuseppe Rosato, che prevedeva entrata/uscita dalla tangenziale urbana del capoluogo, sempre ieri si è scatenata un’altra polemica per una diversa opzione considerata dai vertici del Moscati. Con il consigliere di opposizione Virgilio Cicalese che ha reso pubblico il contenuto di una nota firmata dal comandante dei vigili urbani Michele Arvonio, nella quale si fa esplicito riferimento all’inadeguatezza dell’attuale strada rurale che collega la Bonatti al Pronto Soccorso, il cui stato è tale da non consentire un transito idoneo e sicuro. Ciò rimarcherebbe la piena validità della soluzione di realizzare un bypass di ingresso e uscita con l’ospedale. A meno che, per cambiare anche qui la previsione originaria, non si voglia indire una conferenza dei servizi e verificare la possibilità di utilizzare l’odierno percorso di uscita dei mezzi che andrebbe comunque riqualificato e messo in sicurezza. Anche in questo caso, dunque, più incertezze che punti fermi su un altro progetto fondamentale (e per certi versi il più importante) per la città.

Alessandro Calabrese