«Niente assistenza, biancheria e asciugamani ogni due mesi»

E sulle casacche catarifrangenti: «Già pronto il ricorso al Tar»

Avellino.  

E’ iniziata con una evidente provocazione la conferenza stampa della Cgil che ieri mattina ha presentato un report con testimonianze allegate sulla condizione dei profughi in Irpinia.  Vincenzo Petrozziello e gli altri referenti del sindacato, infatti, si sono presentati indossando casacche catarifrangenti in aperta polemica con l'ordinanza del sindaco di Flumeri Lanza. La Cgil ne ha chiesto il ritiro, annunciando che ha già dato mandato ai legali di impugnarla davanti al Tar.

 

Ma l’incontro è stato anche l’occasione per far vedere un dvd che mostra la situazione degli immigrati nei centri di accoglienza di Teora, Flumeri e Venticano tutti gestiti dalla cooperativa Engel, denunciando condizioni igienico-sanitarie e di vivibilità precarie. «Molti di loro non ricevono i pocket money, la maggior parte ha il permesso provvisorio scaduto e non ha un adeguata assistenza sanitaria. Mentre per la stagione invernale sono stati forniti solo alcuni giubbini, e in molti casi neanche le scarpe.

 

Bianchieria, lenzuola e asciugamani vengono cambiati con una frequenza di 2 mesi». Così il segretario Petrozziello che poi ha rinnovato le sue proposte a partire dalla convocazione urgente del tavolo in prefettura che deve riunirsi con più frequenza, sollecitando anche il prefetto Sessa ad un assiduo controllo sui sindaci dei comuni interessati da questa emergenza. Inoltre riprendere il protocollo per l'integrazione dei profughi, un maggiore coinvolgimento della Caritas e infine velocizzare le procedure  per i permessi di soggiorno attraverso la creazione di nuove commissioni sul territorio provinciale e regionale.