Maglificio di Quindici, partite le selezioni

Ieri colloqui in Prefettura per i primi 12 candidati

Avellino.  

Non solo Vallo Lauro ma anche Avellino, Atripalda, Montemiletto: insomma arrivano da tutta l'Irpinia per lavorare al maglificio Cento e Quindici passi di Libera. Ieri pomeriggio in Prefettura la prima giornata di selezioni per i primi 12 candidati. Un colloquio alla volta di quindici minuti l'uno per convincere la commissione esaminatrice ed intraprendere un percorso dal grande valore sociale improntato alla cultura della legalità in un territorio, Quindici e il Vallo Lauro storicamente martoriato dalle faide di camorra. Quasi duecento i curriculum inviati complessivamente, dodici le figure professionali richieste in questa prima fase: due impiegati e dieci operai, suddivisi tra quattro tessitori e sei confezionatori. I primi sei frequenteranno il corso di formazione e i restanti andranno a comporre la graduatoria per essere assunti in un secondo momento. Ad operare una commissione di rappresentanti di Libera, del Comune di Quindici e della Prefettura presieduta dal vice prefetto Amabile. Candidati emozionati, pochi hanno voglia di fermarsi dopo il colloquio per una breve dichiarazione ma Gabriella di Atripalda non si sottrae. “Ho fatto questa scelta perché ho già lavorato nel napoletano con alcune associazioni che si occupano di legalità e mi sono trovata molto bene. Mi piace l'interazione con i cittadini di paesi costretti a fare i conti con la camorra anche perché sono sempre stata appassionata di questa tematica, sin da quando ho tentato il concorso in polizia. In più ho una casa in Calabria, vicino Locri, e so bene cosa vuol dire vivere a contatto con le mafie. Il mio profilo è quello di contabile amministrativo ma sono diverse le figure specializzate richieste proprio perché si tratta di una cooperativa. Il colloquio attitudinale consiste di domande ben specifiche e ben mirate per cui bisogna essere molto preparati per poter accedere a questa graduatoria”. Ieri insomma, dopo anni di confische, progetti, promesse, finanziamenti, è stata scritta la prima pagina di avvicinamento al giorno in cui l’ex villa del clan Graziano diventerà un impianto produttivo e il simbolo della rinascita sociale di Quindici e del Vallo di Lauro.