«Io mia figlia in quella villa non la porto»

La storia di papà Emilio tra giochi rotti, degrado, vandali e giostre chiuse la villa è off limits

Avellino.  

Ci sono catene delle altalene che pendono, viti e chiodi sporgenti, schegge e pezzi di legno rotti che potrebbero ferire i bimbi. Benvenuti nella Villa Comunale di Avellino, in pieno centro città lungo il Corso Vittorio Emanuele. I vandali hanno fatto un nuovo raid nell'ex orto botanico del capoluogo e hanno davvero smantellato i giochi dei bambini in una delle aree svago più amate della città. L'indignazione dei genitori, delle famiglie è davvero tanta. Dopo mesi di chiusura per i rischi che portavano i rami pericolanti dei platani malati. Ma ad aggiungersi ai giochi distrutti dai soliti incivili si aggiunge l'ordinanza del sindaco Paolo Foti che ha predisposto la chiusura delle giostre a pagamento. «Un'altra l'ennesima limitazione per tanti piccoli bambini che in questa villa trovavano il modo di svagarsi all'aria aperta - spiega Emilio Verna -. Come padre sono sieramente preoccupato. Non posso pensare di portare mia figlia in un parco che si è trasformato in poco tempo in un covo di pericoli». La rabbia è tanta tra chi si trova di fronte uno spettacolo in decoroso. «A farne le spese sono piccoli bambini innocenti-  continua Emilio -. Mia figlia era così contenta di venire in villa, correre giocare, salire sui percorsi delle giostrine. E ora? Mi trovo costretto a dirle di no, a costringerla a lunghe passeggiate in cerca di un altro parchetto. Senza contare l'ordinanza che, da un mese, ha imposto la chiusura dele giostre a pagamento che abbiamo sempre trovato un paicevole, allegro e divertente diversivo per trascorrere un pomeriggio in villa. Mi auguro che l'amministrazione intervenga. E subito».

Simonetta Ieppariello