Alla ricerca delle poste aperte

Uffici chiusi per ferie, irpini costretti a recarsi nei centri limitrofi

Avellino.  

Uffici postali chiusi: uno dei disservizi peggiori  di questa calda estate 2015 per i cittadini di alcune province campane.

Capita anche nel capoluogo irpino, in quest’ ultima settimana di agosto. Ti trovi in centro, vai alla posta dove hai il conto - o semplicemente più vicina alla tua comodità quotidiana -  e scopri che è chiusa da un po' di giorni.  La delusione e la rabbia cominciano a mischiarsi. L’avviso che trovi  dice che la filiale operativa più vicina è un po’ distante e che quella eternamente aperta è la posta centrale. Dove puoi trovare code infinite. Il mix aumenta .

In Campania non siamo gli unici: numerosi disagi  ci sono stati e continuano ad esserci anche a Salerno. Hanno evidenziato preoccupazione anche i sindacati. Mal comune mezzo gaudio? No. Quando si tratta di tasse, bollette e compagnia bella, c’è solo una parola che terrorizza le nostre esistenze quotidiane: “scadenza”.C’è chi davanti all’inesorabile saracinesca chiusa della posta scappa innervosito: «non ho tempo da perdere» preso dallo stress giorno per giorno comincerà la sua corsa e la caccia al parcheggio in centro: tra cantieri e strade chiude. Chi,  invece s’intrattiene nel mantra estivo, di matrice tipicamente avellinese:« è una vergona!» e guarda  il triste avviso con tanto di calendario. «Torno domani? La settimana prossima? No, aspetto».  L’incubo della coda affligge il giovanotto che ci spiega: «per noi Italiani, fare la coda è quasi un istituto di diritto pubblico,  addirittura un’abitudine . Si fa la fila dappertutto: dalle poste all’ospedale, dal comune al supermercato».  Mauro, 45 anni:« sono uscito da lavoro e ho trovato l’ufficio chiuso. Mi toccherà spostarmi alla posta centrale e aspettare molto tempo». 

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Marina Brancato