L'addio commosso a Zio Carlo e il cordoglio di Viespoli

Era molto legato politicamente a Fini, Viespoli e Simeone, un divo per tutti nella sua Ariano

Una domenica triste per Ariano

Ariano Irpino.  

Piazza Mazzini ha un cuore pulsante in meno, quello di Zio Carlo, divo e simbolo della città venuto a mancare all’età di 63 anni, stroncato purtroppo da una malattia che ha saputo combattere fino all’ultimo istante con pazienza, coraggio, dignità e silenzio senza mai far pesare nulla sugli altri.

Un nome il suo, che la città associa soprattutto ai trascorsi gloriosi dell’U.S Ariano calcio negli anni indimenticabili della serie D e al leggendario Bar Sport in via D’Afflitto. Attivista politico nelle file del Movimento Sociale e Alleanza Nazionale, vera e propria anima del partito nella sua città, era lui ad occuparsi di ogni cosa, della nascita dei circoli, più volte candidato alle amministrative, da sempre in prima linea in molte battaglie politiche e civili che hanno riguardato la sua città. Molto legato al fondatore di Alleanza Nazionale, ex segretario del Movimento sociale italiano Gianfranco Fini e all’ex sottosegretario del governo Berlusconi, Pasquale Viespoli, il quale fuori sede per impegni personali, ha espresso attraverso Giuseppe Mastandrea, sentimenti di cordoglio e vicinanza alla famiglia Melito.

Scrive Raffaele Guardabascio: "La coerenza, la fedeltà l'amore per la destra lo ha visto sempre in prima fila nell'organizzazione dai comizi alla realizzazione di una grande fiamma tricolore in piazza per la venuta dell'Onorevole Almirante ad Ariano ,mi aiutò a colorare la fiamma."

Ex Operaio dell’Iveco e successivamente dell’Irisbus attivamente impegnano nelle varie iniziative di lotta negli anni scorsi in difesa dello stabilimento ufitano, in pensione da soli due mesi. “Non è riuscito a godersela - ci dice in lacrime Dario Meninno - un grande uomo, onesto e battagliero nella sua vita.”

Quando scompare un simbolo, resta sempre un vuoto difficile da colmare e la morte di Carlo Melito ne è la riprova. Una domenica triste e sottotono per gli arianesi, molto legati a quest'uomo dagli occhi azzurri che ha saputo farsi voler bene da tutti, per quel suo modo semplice, schietto e diretto di confrontarsi su ogni problema senza mai far mancare una battuta simpatica e un sorriso. Quando si arrabbiava era sua abitudine, abbandonare subito tutti per poi ritornare il giorno dopo allo stesso posto, con gli stessi amici, senza però portare mai rancore.

Il suo saluto era di poche parole: “We cia”, per poi strofinare velocemente le mani l’una sull’altra da un palmo all’altro ogni volta che esultava in piazza o davanti al salone dei suoi amici Giancarlo ed Emilio.

Un cielo limpidissimo nel giorno dell’addio alla presenza degli amici di sempre, attestazioni di stima ai fratelli Raffaele e Vincenzo e alle sorelle Vittoria, Anna, Rita e Lina, nella chiesa di San Pietro Apostolo, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione rimasta vuota e spenta senza di lui. Alla famiglia di Zio Carlo, ai suoi amici e ai colleghi dell'Irisbus le più sentite condoglianze da parte del sindaco Domenico Gambacorta.

Ha celebrato il rito funebre Don Rocco Mansueto, parroco di Melito Irpino, insieme al Vicario della Curia Vescovile arianese nonché parroco dell’Abbazia di San Pietro Apostolo Monsignor Antonio Blundo.

Gianni Vigoroso