Marcia delle donne e degli uomini scalzi, Della Pia: ci saremo

Il segretario irpino di Rifondazione spiega il perché* della partecipazione alla manifestazione

Avellino.  

Dal segretario della Federazione Irpina di Rifondazione Comunista, Tony Della Pia, riceviamo e pubblichiamo.

Ci sono immagini  emotivamente forti che cambiano la percezione del mondo,  come la foto del corpo del piccolo Aylan, morto sulla spiaggia turca di Bodrun, o di un popolo di esuli in marcia verso i confini apparentemente più rassicuranti dell’Europa centrale  dopo, essere stati pestati e bloccati in Ungheria, marchiati nella Repubblica Ceca, caricati in treni diretti verso il nulla,  e ci sono quelle catastrofiche scene di guerra che annientano le elucubrazioni cerebrali degli xenofobi di professione, lividi e volgari esseri incapaci di proporre una soluzione credibile di fronte al più grande dramma umanitario del dopoguerra. E poi ci sono donne e uomini che   espongono cartelli di benvenuto, accolgono chi è più debole, offrono casa, giocattoli ai bambini, attimi di sollievo, mai come ora questi segnali di umanità sono fondamentali. Secondo i rapporti Unhcr del 2014 sono almeno 52 milioni gli uomini, le donne e i bambini costretti da guerre, repressioni, abusi, conflitti interni e dittature a fuggire dai luoghi di origine. Di questi solo una piccola parte arriva in Europa, molti si fermano nei Paesi limitrofi, il Pakistan è oggi la Nazione che accoglie il maggior numero di rifugiati, prima del Libano, più piccolo dell’Abruzzo, ma popolato da oltre un quarto di persone provenienti dalla Siria, l’Italia, sesta potenza mondiale,  in questa  classifica è al 35° posto, dopo numerosi paesi europei. L’esodo di massa è  la conseguenza di decenni di politiche neo coloniali, delle guerre  per l’accaparramento delle risorse minerarie, del sostegno dato ai regimi dittatoriali con  i quali fare affari anche tramite il commercio delle armi. Queste sono le ragioni per le quali Rifondazione Comunista aderisce alla “Marcia delle donne e degli uomini scalzi”, l’appello nazionale accolto in tante città italiane tra cui Avellino.  «E’ arrivato il momento di decidere da che parte stare.” - recita il testo pubblicato anche dal Quotidiano del Sud – “E’ vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi». Scalzi, come lo sono molti di coloro che tentano di giungere nella fortezza dei privilegiati; in marcia, contro la costruzione di muri, steccati, barriere, repressione; insieme,  per condividere, anche se solo minimamente le condizioni e le ragioni di chi non vuole più sentirsi confinato e respinto, per ottenere: corridoi umanitari sicuri per le vittime di guerre, catastrofi e dittature, accoglienza degna e rispettosa per tutti, chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di detenzione e concentrazione dei migranti, creazione di un sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento Dublino, una vera gabbia, che obbliga a chi  giunge nell’UE a fermarsi nel primo paese in cui è approdato, ed  impedisce ricongiungimenti affettivi, parentali, oltre che possibili opportunità lavorative. Rifondazione Comunista sarà presente, con i propri militanti e simpatizzanti ad Avellino ed in ogni città, anche per pretendere coerenza fra ciò che si firma e ciò che poi si pratica nelle sedi parlamentari.