E' oggi la ricorrenza dei compatroni Eliziario e Delfina

Questa sera nella Basilica Cattedrale la solenne celebrazione

Ariano Irpino.  

 

E’ il giorno della ricorrenza liturgica di Sant’Eliziario Conte di Ariano e della Beata Delfina, battezzati come sposi di eccelse virtù, entrambi compatroni della città del tricolle, le cui reliquie, una scapola dell’uno e dell’altra, sono collocate nella Basilica Cattedrale.

Elzeario, il cui nome nei vari processi di canonizzazione è modificato in vari modi fra latino, lingua volgare e francese, nacque ad Apt in Provenza fra il 1284 e il 1287, primogenito di Ermengao de Sabran conte di Ariano e di Laudana d’Albe de Roquemartine. La sua fama di grande uomo di carità, specie nell’assistenza ai lebbrosi, si diffuse largamente al punto di attirare l’interesse dei pontefici dell’epoca e fu proprio Papa Urbano V, che era suo figlioccio di battesimo, che ne riconobbe la santità, ma che venne poi proclamata ufficialmente il 5 gennaio 1371 dal suo successore papa Gregorio XI.

“Vissero 24 anni di matrimonio - scrive l’ex Vescovo di Ariano Lacedonia Gennaro Pascarella - condividendo la stessa dimora, la stessa camera e lo stesso letto, ma, con l’aiuto della grazia divina, si mantennero sempre, cosa ammirabile, vergini di mente e di corpo e fedeli alla loro consacrazione. La loro è una scelta ammirabile, più che imitabile.”

Il compianto Monsignor Donato Minelli, si recò personalmente in Francia, nella Provenza, nei luoghi di nascita, della vita e della sepoltura dei santi coniugi, per venerare le loro reliquie e consultare documento d’archivi. Così scriveva sul volume, storia d’amore e di vita: “Le due reliquie insigni, di Sant’Eliziario e della Beata Delfina concesse dall’Arcivescovo di Avignone alla nostra diocesi, esposte nella Cattadrale, terranno sempre desto in noi questo richiamo.”

Celebrerà la liturgia questa sera alle 18,30 il parroco Don Antonio Di Stasio. Ad animare la celebrazione il coro della Parrocchia Santa Maria dei Martiri.

Gianni Vigoroso