Guide turistiche rivolta a Pompei: no alle liberalizzazioni

Domenica a Pompei. «Vogliamo tutele per la professione e per il patrimonio culturale italiano»

«Le ‘guide’ provenienti da altri stati membri della Comunità europea, non sottoposte a nessun tipo di verifica delle conoscenze lasceranno a casa, chi invece vive e ama i nostri tesori»

Avellino.  

La tutela della propria professione e del patrimonio culturale italiano: è quanto chiedono le guide turistiche italiane che domenica 1 marzo, in occasione della giornata #DomenicalMuseo voluta dal ministero dei Beni Culturali che consente la visita gratuita nei musei di tutta Italia, scenderanno in piazza per far sentire la propria voce. La mobilitazione avrà luogo davanti al sito archeologico di Pompei, l’appuntamento è infatti alle ore 11 dinanzi l’ingresso agli Scavi (Porta Marina Inferiore – Piazza Esedre).

Alla manifestazione (foto tratta dal web, ndr) aderiscono: Associazione Nazionale Guide Turistiche (Angt), Federagit – Confesercenti, Agt Toscana-Associazione Guide Turistiche della Toscana, Sgtr, Agtc – Cna Professioni Toscana, Filcams/Cgil, Cisl/Ffisascat, Uil/Uiltucs, Usae. ”L’Italia si svende e dequalifica, così facendo, tutto il patrimonio artistico” dichiara il presidente delle Guide della Campania Pietro Melziade che aggiunge: ”Le ‘guide’ provenienti da altri stati membri della Comunità europea, non sottoposte a nessun tipo di verifica delle conoscenze, non potranno che esercitare la professione in maniera superficiale e approssimativa e lasceranno a casa, chi invece vive, lavora e ama i tesori artistici italiani come i nostri professionisti, creando altri disoccupati”. (segue)

Come ricordano le guide turistiche, il ministero dei Beni Culturali e Turismo (Mibact), grazie a un decreto ministeriale firmato il 29 gennaio scorso, impone alle guide turistiche già abilitate in Italia un ulteriore esame per esercitare nei siti (Musei e monumenti storici) per i quali è necessaria una ”specifica abilitazione. Ciò significa che le guide, che già sono state sottoposte a verifica per il proprio territorio di competenza, dovranno essere di nuovo esaminate per i siti archeologici e museali in cui già esercitano e per cui è comprovata la conoscenza”.

Le guide turistiche dicono “basta perché chi deve difendere i nostri diritti e gli introiti dell’Italia sta svendendo la nostra professione e il nostro patrimonio culturale”. E dicono “no” a “un nuovo esame, per le guide abilitate in Italia, riguardante i siti di specializzazione inclusi nell’ambito di abilitazione già conseguito; non è legittimo – spiegano – sottoporre nuovamente ad accertamento la specializzazione già acquisita”.

“‘No’ – continuano le guide – alla svendita del nostro patrimonio culturale a chi non lo conosce e non ha superato esami pubblici di verifica delle competenze”. I partecipanti alla mobilitazione chiedono inoltre “tolleranza zero per i prestatori occasionali che abusano della libera prestazione di servizi sul nostro territorio nazionale ed esercitano nei siti riservati alle guide specializzate”.