Gassificatore, Pagliaro: qui è inutile, timore ingiustificato

Il responsabile del forum Ambiente del Pd interviene nel dibattito

Avellino.  

«Fa bene l’assessore Ruberto, nella sua funzione di amministratore del Capoluogo, ad ascoltare tutti e a rendersi informato di tutte le posizioni esistenti sulle politiche di gestione e smaltimento dei rifiuti. Fa male chi, in questo, semplificando per scandalismo o populismo, ci vede la conseguente apertura alla realizzazione di “inceneritori” ad Avellino». Così Mario Pagliaro, responsabile forum "Ambiente e Comunità" della Segreteria Provinciale PD, sulla questione "gassificatore a Pianodardine". «Quando si parla di ciclo “chiuso” dei rifiuti - spiega Pagliaro - lo abbiamo scritto e ripetuto, l’onestà intellettuale impone di considerare utili tutti gli strumenti esistenti, dal “sacchetto biodegradabile” al “trattamento termico di rifiuti ai fini dello smaltimento”. La coerenza politica dichiarata, però, di voler, finalmente, porre un limite alla realizzazione di nuove iniziative ad alta irreversibilità ambientale, impone molto di più, ovvero, considerare il “trattamento termico dei rifiuti” l’ultimo step da considerare, in un sistema composto da priorità precise. Una scala di valori in cui (lo abbiamo “stra-specificato”) i posti di assoluto valore e priorità sono quelli della gestione trasparente, della riduzione della creazione di rifiuti e di una raccolta differenziata spinta, i cui successi raggiunti si misurino con i volumi effettivamente conferiti e non, furbescamente, con quelli banalmente raccolti. Facendo precedere, con concretezza, questi punti, la costruzione di un termovalorizzatore/gassificatore, diventa, semplicemente inutile, anti-economica. Al punto che l’intero fabbisogno regionale, futuro e pregresso, potrebbe essere ridotto all’impianto già esistente o, al massimo, a quello già in progetto nel salernitano. Da tutto questo, nasce l’illogicità dei timori avanzati... In sintesi, nel nome di potenziali privatizzazione degli utili si attiverebbero tali criticità sociali, la cui unica soluzione sarebbe solo la ricerca spasmodica di nuovi rifiuti con cui alimentare il "Moloch". Nel nostro caso, sarebbe lo stop alla differenziata, al compostaggio, al riuso, il via all”importazione di rifiuti extra-provinciali...».