Caposele. Spunta il capannone sul pozzo a Saure: è polemica

L'opera è inserita nel progetto della Pavoncelli bis. Sabatelli replica: Chi poteva non ha parlato

Caposele.  

Nell'area adiacente il campanile delle sorgenti e delle cantine in località Saure, sono stati innalzati sei pilastri altissimi. E’ la copertura del pozzo della Galleria Rosalba, un capannone “annunciato” nel documento della Valutazione di Impatto Ambientale per la costruzione della Pavoncelli bis che altera e demolisce l’impatto paesaggistico dell’area. Un buco nell’occhio proprio nel cuore del paese, che deturpa con muri di cemento armato il salotto buono e annienta tutte le prospettive di respiro turistico alimentate fino a qualche tempo fa. Mentre il Commissario Delegato di Governo Roberto Sabatelli si dice sorpreso del trambusto in corso (visto che il progetto della Pavoncelli bis è noto da tempo e che la copertura del pozzo è parte integrante del raddoppio della galleria), in paese nessuno sapeva. Il timore espresso in queste ore da associazioni e cittadini, è che l’opera stravolga di fatto un sito ad alta valenza turistica e identitaria. Non solo. A pagina 20 dell’istruttoria datata 3 dicembre 2010, si legge testualmente che “L’Ente (locale) ha reso parere positivo in Conferenza di servizi a condizione che nell’ambito di intervento sia prevista la realizzazione della centrale idroelettrica”. Interpellata l’amministrazione comunale, è stata inviata una specifica richiesta al Commissario Delegato Sabatelli di esaminare la possibilità di limitare l’impatto visivo e il danno paesaggistico sull’area. Una richiesta peraltro già inoltrata all’impresa e alla direzione dei lavori, che però, ad oggi non troverebbe concreta applicazione. L’associazione ambientalista Luciano Grasso intanto, ha già indetto un incontro pubblico per domani alle ore 18.30 nei locali di Sala Huston, per aprire una riflessione e proporre una soluzione alternativa. La struttura commissariale invece, conferma l’intenzione di “Voler andare incontro alle richieste del sindaco, verificando tutte le manovre possibili” come ha spiegato lo stesso Sabatelli. “Allo stato dei lavori, la richiesta implica l’adozione di una variante, con costi aggiuntivi e rallentamento dei lavori: queste modifiche andavano pensate prima, ma chi poteva parlare non lo ha fatto al momento opportuno”. La costruzione del capannone di copertura del pozzo intanto, non può essere considerata un’opera accessoria né collaterale alla galleria di valico, in quanto rappresenta la porta di accesso alla conduttura, che contiene al suo interno un carro ponte necessario a movimentare delle paratie che dovranno servire, di volta in volta, ad alternare la deviazione delle acque del Sele (a 30 metri dalla sorgente) dalla vecchia alla nuova galleria e viceversa. “Su richiesta del sindaco l’impresa e la direzione dei lavori stanno già esaminando la situazione, e spero si possa venire incontro alle richieste; altrimenti vedremo di proporre un incremento di protezione ambientale per nascondere il fabbricato” continua il Commissario, che conferma una sostanziale impossibilità da parte della direzione dei lavori ad abbattere l’opera per ricostruirla. “Sarebbe più opportuno impiantare alberi ad alto fusto e immaginare altre cose. Non appena avrò il responso dell’impresa contatterò il sindaco e vedremo cosa fare”. Essendo la zona in questione ubicata a ridosso delle sorgenti, i comitati rilevano che il prato inedificabile “sia stato d’un tratto demolito per fare posto al capannone”. Ergo. Per procedere alla costruzione dell’opera e acquisire tutti i pareri, lo strumento urbanistico comunale ha subito una modifica.