Quei pali sugli scivoli per disabili? Una svista della ditta

Parla il responsabile unico della metropolitana che in città aspettano da quindici anni

Ingegnere Giovanni Valentino: "Purtroppo, se si vuole raggiungere l'impatto zero, bisogna puntare sull'elettrico e tenersi anche fili e pali. Non c'erano alternative"

Avellino.  

Abbiamo ascoltato sulla questione metropolitana leggera che da giorni sta tenendo in fibrillazione gli Avellinesi, l'ingegnere Giovanni Valentino, Rup del progetto che, come ci ricorderà lui stesso, trova la sua genesi quindici anni fa, nel 2001.

Ingegnere, partiamo dai pali messi sugli scivoli per disabili. Come si spiega un errore tanto marchiano?

"Si tratta di una svista grossolana compiuta dall'impresa. E' fin troppo evidente che gli scivoli, posti dove ora sono i pali, dovevano essere spostati.  Ho chiesto al direttore dei lavori della ditta di eseguire immediatamente lo spostamento invece di dilazionarlo nel tempo come avevano intenzione di fare poi. All'interno del progetto è anche prevista l'introduzione di nuovi scivoli. Figuratevi se volevamo togliere quelli già presenti".

Quello dello spazio negato ai disabili è solo una delle preoccupazioni che affligge gli Avellinesi. L'altro tasto dolente è la facilitazione che offrirebbero ad eventuali ladri

"Legittima e comprensibile la preoccupazione dei cittadini. Purtroppo, non si poteva fare altrimenti. I pali della metro sono alti quanto quelli della pubblica illuminazione. E, equipaggiati con delle luci, andranno proprio a soppiantare questi ultimi. Purtroppo, se si vuole raggiungere l'impatto zero, bisogna puntare sull'elettrico e tenersi anche fili e pali. L'alternativa era rendere disponibile la tesatura del filo di sostegno che sarebbe stato collegato ai fabbricati.  Un intervento, quindi, anche di tipo espropriativo con le polemiche che ne sarebbero conseguite". 

LEGGI LA SECONDA PARTE DELL'INTERVISTA: "Ecco quando finirà la metro ..."

(La foto di copertina è del gruppo "Non sei irpino se")

 

Andrea Fantucchio