Mercogliano, ora tocca a te. Aprono funicolare e Montevergine

Giovedì riapre la strada per Montevergine, sabato la funicolare. Adesso non si può sbagliare

Un'occasione unica: riavere il Santuario legato al paese. Ora serve mettere a sistema anche il Viale e Capocastello. Rilanciando il Castello e il Parco del Partenio

Mercogliano.  

A breve daremo un importante segnale al turismo e al trasporto in Campania con l'apertura della funicolare Mercogliano-Montevergine. Il presidente della Regione De Luca conferma, attraverso il suo profilo twitter, quanto già anticipato nei giorni scorsi. La data scelta è sabato prossimo, festa di San Guglielmo, protettore di Mercogliano, amatissimo dagli abitanti quasi quanto Mamma Schiavona che finalmente riavrà i suoi pellegrini.

Giovedì prossimo, infatti, è prevista anche la riapertura della strada per Montevergine. Sembra quindi che Mercogliano, nel giro di una settimana, tornerà ad aver libero accesso al suo Santuario.

Due notizie che non si limitano a far gioire pellegrini e monaci, ma che aprono nuovo scenari per il turismo del borgo irpino. Sopratutto la funicolare, infatti, potrebbe rappresentare l'asse intorno alla quale immaginare un nuovo sviluppo per il comune. Chiusa dal 2012, e di proprietà della Regione, rappresenta un'eccellenza di carattere europeo, non sfruttata a dovere. Paga dazio ad una cornice di servizi non adeguata a ricevere il flusso turistico che intende richiamare. Il fatto che questo sia un male diffuso in larga parte della provincia irpina, non può certo far tirare un respiro di sollievo.

Anche perché gli esempi positivi in regione esistono. Ad inizio maggio, un'altra opera simile alla funicolare e chiusa, sempre nel 2012, ha rivisto la luce. Si tratta della funivia del Faito, che collega Castellamare di Stabia alla montagna. Anche quest'intervento rientra nei lavori previsti per incentivare il turismo, e viene spesso richiamata nei suoi discorsi dal governatore così cone Montevergine.

Giunti sul Faito, i visitatori hanno accesso a villaggio, alberghi, centro sportivo, impianti sciistici, cinema e bar. Una cornice variegata di servizi che pur da non riprodurre in toto, Mercogliano ha le sue caratteristiche che vanno preservate, ci ricorda quanto importante sia diversificare l'offerta turistica.

Dopotutto, non distante da noi, abbiamo gli impianti del Laceno destinati, salvo intercessioni miracolose, a chiudere già dopo l'inverno prossimo. Un dazio altissimo pagato ad una doppia incapacità: da un lato amministrativa, il comune di Bagnoli, infatti, oltre a perdere incredibilmente un bando da quindici milioni di euro, non è riuscito a mettere a sistema le strutture del posto. Dall'altro hanno fallito anche gli operatori turistici affidando la propria sopravvivenza esclusivamente alla stagione invernale, anche quando la crisi imperversava, non sfruttando le altre potenzialità del territorio.

Un errore che Mercogliano non può ripetere, soprattutto se ha deciso di credere concretamente nel turismo. Il comune irpino che sorge ai piedi del Partenio ha una grandissima ricchezza a costo zero: la montagna che bisogna valorizzare a pieno e tutto l'anno. Immaginiamo sentieri naturalistici per amanti del trekking o da percorrere a cavallo, immersioni alla scoperta dei prodotti tipici, come il tartufo da cercare col cane o le erbe officinali. Si pensi all'antemis, ingrediente del liquore leggendario dei monaci benedettini. Un percorso naturalistico attraverso il parco del Partenio che potrebbe intersecarsi con la porzione storica di Mercogliano che ingloba il castello, oggi a pezzi, e procede fino al vecchio mulino e poi attraverso Capocastello, patrimonio straordinario di storia e tradizione. Proprio il cuore storico del comune di Mercogliano con il Santuario può rappresentare un grande attrattore.

Lo stesso santuario non può limitarsi a vivere solo in mesi “caldi” come il maggio mariano. Anche qui bisogna giocare di inventiva, partendo da quello che si ha o che si è avuto: si potrebbe finalmente dar vita a quel museo della Sindone del quale da tanto si parla. Divulgare il culto della Madonna Nera, vero simbolo del paese e intersecarlo con i percorsi di San Guglielmo e con la figura del lupo, altri due simboli di Mercogliano. Insomma,riscoprire il territorio. Certo, questo significa investimenti di medio e lungo termine. In primo luogo competenze: a partire dagli operatori di settore da formare specificamente.

E investimenti concreti nell'attività di chi da tempo si spende per il territorio a spese proprie rimettendoci soldi e fatica: come le associazioni locali. Ma è un percorso imprescindibile se si vuole davvero rilanciare Mercogliano. Dopotutto, proprio in questo periodo, l'attuale amministrazione Carullo ha dimostrato di voler ripartire dagli spazi: riqualificando diverse aree della città, donando spazi ai più piccoli. Iniziative lodevoli che in quelle zone hanno riacceso il senso di comunità. Ora serve il resto: più attenzione alle zone periferiche che hanno bisogno di interventi altrettanto urgenti così come le strade centrali, riqualificazione del manto stradale del viale. Proprio il grande passeggio alberato, che rappresenta la zona residenziale e delle attività recettive, va messo a sistema grazie alla funicolare e ad un sistema di navette con la parte storica, Capocastello, e poi con il Santuario.

Senza dimenticare il Loreto, biblioteca fra le più antiche della Regione e che in pochi davvero conoscono. Ora con la funicolare e la strada a pieno regime, Mercogliano avrà una grande occasione per iniziare a lavorare sul suo futuro. Non la fallisca.

Andrea Fantucchio