I disabili del Piano di Zona sfrattati dal Comune di Domicella

Cacciati dal centro di Casola senza preavviso. Quindici e Pago pronti ad accoglierli

Domicella.  

«Stamattina, all'apertura del Centro di Domicella, le operatrici hanno trovato tutto l'arredamento accantonato in una stanza e operai al lavoro, solo successivamente e verbalmente gli è stato comunicato che il Centro era stato destinato ad altra attività, e che solo una stanza poteva essere usata per le attività del Piano di Zona. Per tali motivi, non essendoci le condizioni igienico-sanitarie e gli spazi adeguati al corretto svolgimento delle attività, le stesse sono sospese». A comunicarlo, attraverso una nota, sono i responsabili della cooperativa sociale "Il Sole", che gestisce il servizio "Progetto Benessere Psicologico" del Piano Sociale di Zona A6 Baianese-Vallo di Lauro.

Per chi non avesse ancora capito di cosa stiamo trattando, proveremo a scriverlo in maniera ancora più chiara e diretta. Il Comune di Domicella, senza alcun preavviso e in maniera istituzionalmente scorretta - non ce ne voglia il sindaco Stefano Corbisiero, ma diversamente non sapremmo interpretare l'accaduto - la sera per la mattina ha lasciato in mezzo ad una strada 10 poveri cristi del Vallo Lauro, ragazzi e ragazze con problemi psichici e fisici che nel Centro di Casola avevano trovato, grazie alle operatici dell'Ambito, un'oasi felice dove potersi sentire, forse per la prima volta nella propria vita, parte integrante della società. Un fatto di una gravità assoluta, avvenuto tra l'altro nel silenzio più generale già da diverse settimane. Dal 7 giugno, infatti, i ragazzi del Centro di Casola, temporaneamente, si appoggiano nell'altro centro dell'Ambito, quello del Baianese ubicato a Mugnano del Cardinale. Un fatto gravissimo perchè l'apertura del centro nel Vallo Lauro ha rappresentato il risultato di una lunga battaglia politica ed istituzionale condotta dagli amministratori locali negli anni scorsi per far sì che non vi fossero disparità di servizi fra i territori ricadenti nell'Ambito Sociale.

Ma, come recita l'adagio, solo quello che non si fa, non si dice. Della questione, inevitabilmente, se n'è discusso ieri sera nella sala consiliare del Comune di Mugnano del Cardinale, nel corso del Coordinamento Istituzionale convocato dal presidente Nicola Bianco. All'ordine del giorno, al punto 2, proprio la questione dello sfratto di Domicella. Il sindaco di Mugnano del Cardinale ha dato lettura della comunicazione inviata dai responsabili della cooperativa "Il Sole". Bianco ha poi letto una seconda nota, quella inviata dal primo cittadino di Domicella Stefano Corbisiero, nella quale in buona sostanza si ammetteva l'impossibilità di proseguire le attività - a seguito di un sopralluogo che lo stesso Corbisiero avrebbe effettuato presso la struttura di Casola - e si chiarivano i motivi dello sfratto: quei locali sono in corso di ristrutturazione poiché sono stati (improvvisamente) destinati ad altra attività «di carattere universitario». 

Bene, ognuno può far quel che vuole in casa propria. Di certo, però, non si può giocare sulla pelle delle persone. Alla lettura dei due documenti, sdegno e sbigottimento da parte dei sindaci e delegati presenti in Coordinamento Istituzionale. Chi scrive può testimoniarlo perché era lì. Sdegno e sbigottimento non solo per la notizia, ma soprattutto per la constatazione dell'assenza al tavolo del delegato del Comune di Domicella. Ed è questo il secondo fatto di una gravità assoluta. Chi prende una decisione ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità al cospetto degli altri amministratori. 

Sta di fatto che il presidente del Coordinamento Istituzionale, Nicola Bianco, al fine di evitare la soppressione del servizio nel Vallo Lauro, ha chiesto ai rappresentanti del territorio di dare immediata disponibilità per un'altra struttura dove poter ospitare, a partire da settembre, gli utenti del Centro Benessere Psicologico. Per fortuna, la sensibilità e il dovere istituzionale dei rappresentanti del Vallo Lauro non è venuta a mancare. Si sono fatte avanti, infatti, le due delegate dei Comuni di Quindici e Pago Vallo Lauro, rispettivamente Immacolata Fusco e Annamaria Scafuro: «Le strutture ci sono, siamo pronti ad ospitare i ragazzi». Vivaddio. Si va avanti. A prescindere da chi non costruisce per il territorio.

 

Rocco Fatibene