Cocchia, rischio chiusura. «Non è sicura, meglio traslocare»

Avellino, verifiche ad horas. Il caso della media di via Tuoro. Il vertice la prossima settimana

L’indagine prende in esame 559 scuole in Campania. Circa il 60% di essi risulta costruito prima del 1974, l’anno in cui in Italia è entrata finalmente in vigore una vera propria normativa antisismica nazionale. Il 28% tra 1975 e 1990

Avellino.  

 

di Siep

 

Una scuola e l'ipotesi di un trasloco di aule, uffici e alunni a pochi giorni dall'avvio dell'inizio dell'anno scolastico.La questione è quella della sicurezza, delle verifiche e dei piani di monitoraggio sullo stato degli edifici scolastici campani, italiani più in generale. Ad Avellino si ipotizza il trasloco degli alunni della Scuola media «Enrico Cocchia» di via Tuoro Cappuccini. L'edificio secondo lo studio sulla vulnerabilità sismica, condotto nel 2005 dal professor Faella dell’Università di Salerno, è inserito nell’elenco degli Istituti scolastici a medio rischio sismico. Un medio rischio che nei giorni delle verifiche impone scelte importanti. «L'ipotesi dell’eventuale trasloco degli alunni della “Cocchia” è una misura cautelativa. Una possibilità che sta venendo fuori dopo le ultime valutazioni effettuate sulla struttura. – spiega la dirigente scolastica provinciale. Rosa Grano – Sarebbe più prudente immaginare un trasloco piuttosto che fare finta di niente. E' bene puntualizzare che la “Cocchia” non è a rischio crollo e sarebbe irresponsabile creare allarmismi. Tuttavia, l’edificio non ha i requisiti di sicurezza. Un fatto non da poco e sul quale prendere scelte importanti». 

Così a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico gli studenti dell'Enrico Cocchia rischiano di traslocare in una nuova sede.

L'ultimo sopralluogo, dunque, presso l'immobile risale al 2005. All'epoca emerse che il rischio sismico era medio alto dunque urgevano interventi di stabilità per mettere in sicurezza l'edificio.

Ma quegli interventi non sono stati ancora eseguiti. Parte quindi la corsa per verificare il grado di vulnerabilità dello stabile. Tutto subito e in poco tempo. La prossima settimana Provincia, Comune e Provveditorato agli studi si riuniranno per delineare una linea d'azione. Ci sarà un programma che interesserà non solo la scuola media ma tutti gli istituti scolastici del capoluogo. 

Meno di una scuola su dieci (il 9,3%) è stata costruita con criteri antisismici e solo nel 28,1% degli edifici scolastici è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica. Il monitoraggio è stato reso obbligatorio, imposto dal 2003 e interessa tutti gli elementi di struttura. Studi, indagini e valutazioni rese necessarie per capire cosa accadrebbe in caso di sisma e per studiare piani di intervento sull'edificio.

Le scene della scuola di Amatrice, rasa al suolo dal terremoto del reatino, nonostante fosse stata sottoposta a recenti e costosi interventi di rafforzamento fanno riflettere e impongono soluzioni ad horas dei sindaci, amministratori responsabili del pubblico patrimonio scolastico.

Preoccupa lo stato di salute delle scuole campane, così come emerge dal XVI rapporto Ecosistema scuola di Legambiente. E così a pochi giorni dall'inizio della scuola in Campania, in programma a metà settembre, si susseguono con rapidità vertici tra istituzioni per decidere sul da farsi. Lo studio Legambiente è dedicato a tutte le regioni. 

L’indagine prende in esame 559 edifici scolastici in Campania. Circa il 60% di essi risulta costruito prima del 1974, l’anno in cui in Italia è entrata finalmente in vigore una vera propria normativa antisismica nazionale. Il 28% è stato realizzato tra il 1975 ed il 1990. Le scuole che hanno meno di 25 anni dunque, sono circa il 10% del totale.

E' bene precisare che la sicurezza, la cosiddetta e tanto invocata solidità è anche il prodotto della manutenzione costante della struttura. Secondo Ecosistema Scuola: il 55,1% delle scuole campane ha infatti bisogno di urgenti interventi di manutenzione.

Scattano i vertici nel solco della corsa contro il tempo in tutte le province. Proprio ieri, durante il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a Caserta ed è stato è stato deciso un piano che impegnerà tecnici pubblici per fare verifiche negli istituti scolastici del Casertano. A Benevento il sindaco Clemente Mastella aveva con anticipo nei giorni scorsi predisposto verifiche accurate. Ora tocca ad Avellino. La settimana prossima sarà quella decisiva. Forse già nella giornata di lunedì ci sarà il vertice.

Solo ieri intanto Rosario Lopa, Portavoce Nuova Italia Napoli e Alfredo Catapano,esponente di Azione Nazionale-Napoli Capitale, hanno consegnato al Prefetto di Napoli, una richiesta di sollecito agli enti preposti per il monitoraggio, verifica e controllo della staticità degli edifici scolastici e degli edifici adibiti ad abitazione della Campania.

«La nostra regione - hhanno sottolineato Lopa e Catapano - da sempre, è soggetta a ingenti deformazioni del suolo (bradisismi), accompagnate da variazioni della composizione dei gas fumarolici, oltre e da una moderata sismicità presente a fasi alterne ma intensa.

Si necessita, hanno concluso gli intervenuti, di sollecitare le Amministrazioni Territoriali( Regione, Città Metropolitana, Capoluogo di Provincia, Comuni) e gli enti preposti di avviare i controlli di staticità dei plessi adibiti a scuole; visto che a breve inizierà il nuovo anno scolastico e che le stesse verifiche siano anche avviate per gli edifici di edilizia residenziale e pubblici».