E' al bar con l'amante bionda. Arrivano moglie e figlia armate

Lui non credeva ai suoi occhi: assurdo quanto stava succedendo ..

Lei, la madre, aveva il sangue che le ribolliva nelle vene. Pensò a quando tutto era iniziato. Quel maledetto giovedì sera ...

Avellino.  

Le hanno distrutto l'auto a sprangate. Lui stava ancora sorseggiando il caffè con la bionda. Così preso com'era non le aveva proprio notate. Madre e figlia erano arrivate con un solo obiettivo in testa: farla pagare a quel bastardo! Uno spettacolo memorabile quello andato in scena qualche mese fa in una pompa di benzina dell'hinterland avellinese.

Lei, la madre, aveva il sangue che le ribolliva nelle vene. Pensò a quando tutto era iniziato. Quel giovedì maledetto giovedì sera.

Quando lui si era sentito male accasciandosi al suolo. Poco distante dal portone. Solo un miracolo, disse il medico, aveva evitato il peggio. Dopotutto si parlava di un 76enne che non aveva mai avuto una vita regolare.

La figlia e la moglie gli erano rimaste vicino durante la convalescenza. Per tre giorni lui non aveva dato segno di riprendersi. Poi, una mattina, aveva aperto gli occhi. Improvvisamente. Pronunciando quelle strane parole.

“Non andate in macchina”.

Tutto qui.

Ovviamente loro si erano subito fiondate in auto. E avevano impiegato giusto qualche minuto per trovare quell'atto di proprietà intestato a una donna che non avevano mai sentito nominare.

Lui le lasciava il possesso di un appartamento in costiera amalfitana. Dove erano andati in vacanza qualche anno prima.

Le due, madre e figlia, non potevano credere ai loro occhi. E, così, avevano contattato l'investigatore privato. Lui si era dimostrato davvero bravo.

Anche più del previsto: in meno di due settimane sapevano che lei aveva ventidue anni, era ucraina e abitava a meno di ottocento metri da loro.

Quando l'uomo si riprese ci mise davvero poco a combinare un appuntamento con la sua amante. E così, dopo qualche pedinamento e numerose foto, prepararono la trappola.

I due amanti si ritrovavano spesso al bar di un distributore di benzina. Non troppo distante da quel comune salernitano dove entrambi abitavano. E dove lei lavorava come barista.

Quando le due donne giunsero sul posto scorsero la chioma bionda accanto alla finestra del bar. Lui era lì che tentava di baciarla sul collo. Lei emetteva qualche gridolino così finto.

Le due avevano visto abbastanza. Andarono diritte verso la macchina di lei. Erano entrambe armate di spranga. Quello che accadde dopo ve lo abbiamo anticipato. Fecero i vetri dell'auto a pezzi. Quindi ci furono urla. Gente che accorreva in strada.

Il vano tentativo dell'amante ucraina di spiegare tutto. Un parapiglia colossale che solo l'intervento dei carabinieri riuscì a sedare. Mentre lui continuava soltanto a ripetere: “Cara, non è così come sembra”.