Così la camorra entra nei Comuni. E governa interi paesi...

Il caso Pago non è isolato. Il sistema può essere applicato ovunque.

La camorra ha soldi e potere. I sindaci solo debiti. La conseguenza la potete immaginare. Una situazione molto pericolosa: i clan non hanno neppure bisogno di sparare.

Avellino.  

di Luciano Trapanese

C'è una camorra che non deve sparare. Non ne ha bisogno. Controlla già tutto, soprattutto le amministrazioni locali. Fa anche clientele. Sana abusi edilizi. Magari mette voce – e interessi – nel piano urbanistico.

E' una camorra silenziosa. E potente. La più pericolosa, quella che adotta le stesse strategie delle cosche mafiose o della 'ndrangheta. Quella che non è contro lo Stato. Ma è entrata dentro lo Stato. E da lì fa i suoi affari. Spesso indisturbata.

Il blitz della dda che ha portato all'arresto di undici persone a Pago Vallo Lauro è emblematico. Tra gli indagati anche l'ex sindaco, altri amministratori, tecnici e due vigili urbani. Quel blitz ha messo in luce la plastica rappresentazione di quel tipo di malavita organizzata: non deve più far paura agli amministratori per avere qualche appalto pubblico. Non ne ha bisogno.

Il caso di Pago è al momento circoscritto – almeno per l'Irpinia - a Pago. Qualche anno fa una vicenda simile accadde nella vicina Quindici. Ma in molte zone della Campania il sistema è perfettamente efficiente: camorra, amministrazioni locali, gestione degli affari e del comune. Un tris devastante. Che sfascia quel che resta di un tessuto sociale già deteriorato.

La dda di Napoli punta l'indice da tempo contro questa commistione. Che riguarda soprattutto la cosiddetta camorra rurale. Quella del Nolano, dei paesi Vesuviani e di parte dell'Irpinia. Tutte aree dove il sistema non ha bisogno di sparare. Non ci sono – almeno al momento – sanguinose guerre per la divisione del territorio. E la forza intimidatrice dei clan è rimasta immutata. Nonostante i numerosi blitz di polizia e carabinieri e le rivelazioni dei pentiti che hanno decimato gruppi storici.

Il silenzio della camorra non è quasi mai una buona notizia. Certi affari esigono il silenzio. E il silenzio lascia poche tracce per gli investigatori.

Quello che sconcerta della vicenda di Pago, è la totale adesione degli amministratori al pensiero camorrista. Al punto da spingere lo stesso sindaco a definire “merde” i poliziotti e usare frasi irripetibili nei confronti del pool anticamorra della dda.

La situazione è preoccupante in tantissimi comuni. La camorra ha soldi e potere. I sindaci solo debiti. La conseguenza? I clan diventano inevitabilmente attrattivi. E se poi si aggiunge il feroce richiamo a possibili ritorsioni violente in caso di “no”, il gioco è fatto.

La dda aveva lanciato l'allarme. Pago è stato il primo comune finito nel mirino. Ma non sarà l'unico. Sia in Irpinia, sia in Campania.

La lotta a certa camorra – la più pericolosa – parte proprio da qui.