Tubercolosi, nuovo caso: ricoverato dipendente di Alto Calore

L'uomo, un sessantenne, lavora nella sede di Alto Calore di Mercogliano.

Altro ricovero per TBC dopo quelli di un dodicenne di San Potito e di una quindicenne di Salza Irpina. Non gli unici casi in questi ultimi due mesi.

Mercogliano.  

 

di Andrea Fantucchio 

Nuovo caso di tubercolosi in Irpinia: questa volta a essere ricoverato un impiegato sessantenne di Alto Calore. L'uomo lavora nella sede di Mercogliano ma da un mese e mezzo non si recava sul posto per ragioni di salute.

Spiega il presidente dell'ente di Corso Europa, Lello De Stefano: «Nessun allarme in azienda: il dipendente di Alto Calore ricoverato ieri per tubercolosi non veniva in azienda a Mercogliano da oltre un mese per ragioni di salute. Ripeto: non si tratta di un tecnico e non è quindi entrato in contatto con le fonti idriche».

«L'uomo - continua -  come le dicevo è in permesso da tempo per ragioni di salute. E' anziano e non guida. Potrebbe aver contratto la malattia nei mezzi pubblici come capitato per altri soggetti ricoverati in questi giorni».

Un'ipotesi plausibile considerati gli altri casi registrati in questi ultimi mesi. Alcuni dei pazienti ricoverati avrebbero contratto la malattia viaggiando sui mezzi pubblici.

Si tratta del nono ricovero per TBC. Al reparto di malattie infettive dell'ospedale San Giuseppe Moscati diretto dal primario Nicola Acone, oltre all'operaio in questione si trovano ricoverati: un dodicenne di San Potito, una quindicenne di Salza Irpina, un cittadino rumeno residente a San Potito, e cinque richiedenti asilo.

Una serie di casi che ha inevitabilmente lasciato il segno: sopratutto fra la gente. Anche se non si può parlare di psicosi, la preoccupazione è tanta e legittima. Dal reparto di malattie infettive del Moscati, l'appello è sempre lo stesso da settimane: si invita la popolazione alla calma poiché i numeri dei ricoveri sono comunque in linea con le medie nazionali. Ma, i casi dell'ultimo mese, hanno spinto comunque Acone a chiedere più volte al Prefetto la convocazione di un tavolo che riunisca anche Asl e sindaci per fare il punto della situazione.

Per quanto riguarda la cronaca dei casi registrati tutto ha avuto inizio lo scorso mese quando è stato ricoverato un dodicenne di San Potito che studia alla Leonardo Da Vinci di Avellino. Scuola che è stata chiusa per la profilassi prevista. Il ragazzo del comune irpino ha viaggiato sullo stesso bus dell'altra quindicenne ricoverata, originaria di Salza Irpina. Mezzo preso anche dal cittadino rumeno residente a San Potito e sottoposto alla TSO (trattamento sanitario obbligatorio) disposto dal commissario prefettizio, Mario La Montagna.

Il nuovo ricovero di ieri ha inevitabilmente diffuso la preoccupazione anche a Mercogliano, comune nel quale l'operaio di Alto Calore lavora. Oggi si saprà di più sulle disposizioni previste per la profilassi.