«Il parroco chiede soldi». Don Luciano:«Imbecilli della notte»

E' successo nella notte, imbrattato il sagrato della chiesa di San Ciro. Solidarietà per il prete

Il prete, don Luciano Gubitosa: “Imbecilli della notte, gesto vile”. La Digos ha avviato le indagini

Avellino.  

Scritte offensive sulle pareti della chiesa. Indignazione, rabbia in città. Sconcerto nella comunità di fedeli e cittadini che frequentano la chiesa di San Ciro Martire ad Avellino guidata da Don Luciano Gubitosa.

“Don Chiacchiero” e “Prete Cercasoldi” le frasi scritte . I vandali hanno utilizzato vernice spray nera per imbrattare con messaggi offensivi le pareti e persino il sagrato della chiesa di San Ciro, nel centro di Avellino. Da otto anni Don Luciano Gubitosa guida la parrocchia della chiesa di viale Italia.

Lo fa schierandosi in prima linea, lanciando anatemi contro la movida violenta e battendosi per la realizzazione del centro per l'autismo di rione Valle. “Sono amareggiato”, commenta il prete, accusato nei messaggi di richiedere denaro alla comunità cittadina. “Prete cerca soldi senza umanità, via dalla nostra comunità”, è uno dei messaggi anonimi. Ma i fedeli sono tutti dalla sua parte. Solidarietà per il parroco da tanti.

«Il Comitato Difendiamo i Nostri Figli – sezione di Avellino – e l’Associazione Genitori Irpini si sentono profondamente addolorati ed offesi per quanto accaduto alla Chiesa di S. Ciro, bersaglio di un vile atto vandalico che denota intolleranza e mancanza di rispetto e non solo nei confronti del suo parroco attaccato direttamente dagli autori del gesto». Inizia così la nota inviata a mezzo stampa. Le scritte non sono state ancora cancellate. C'è stato un primo sopralluogo degli agenti della digos della questura che hanno avviato le indagini. Non si esclude che dalle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza nella zona si possa risalire agli autori dell'atto vandalico.

«Padre Luciano Gubitosa, a nostro avviso, è un padre ed ottimo pastore della comunità. Si è adoperato e si adopera non solo come guida spirituale di coloro che fanno parte della comunità parrocchiale o frequentano la parrocchia (come testimoniano uno dei referenti del CDNF di AV, il vicepresidente dell’AGI e altri aderenti alle associazioni che vivono la parrocchia di S.Ciro), ma si “immischia”, come ogni buon cristiano dovrebbe fare, nell’educazione per la crescita degli uomini di domani e cerca di partecipare alla formazione delle coscienze verso il rispetto e l’impegno per e nella società, nella valorizzazione del servizio e del bene comune.

Anche la chiesa di S. Ciro è un bene comune, benché possa avere un’importanza diversa per chi la vede come parte del patrimonio culturale e chi religioso o affettivo come i fedeli e frequentatori della parrocchia che hanno contribuito anche alla sua valorizzazione e sistemazione con offerte e lasciti volontari. Perciò parrocchiani e cittadini sono stati offesi dai vandali che sembra abbiano messo sotto i piedi anche la libertà di pensiero, culto e religione in un momento in cui la società non fa altro che decantare ed adoperarsi per la libertà individuale.

Per questo e per altro ancora (guardando anche ai temi trattati dalle nostre associazioni) chiediamo all’amministrazione comunale, alle forze dell’ordine, ai cittadini tutti che si impegnino perché cose del genere non succedano e come ci si impegna per la libertà ed il rispetto di parti della società così lo si faccia con tutti, religiosi e genitori inclusi». 

Intanto ad Avellino c'è attesa per l'arrivo del nuovo vescovo Arturo Aiello, atteso per il 30 giugno, in piazza Libertà e poi al Duomo. Don Luciano già si rivolge al monsignore: “Se il nuovo vescovo mi chiederà di lasciare sono pronto a farmi da parte”.