Incendi Irpinia, centinaia di segnalazioni: pompieri stremati

Super lavoro dei caschi rossi. Centinaia di chiamate ricevute dalla centrale operativa.

Montevergine e Montoro continuano a bruciare, i pompieri fronteggiano dall'inizio di luglio la carenza di personale e il caldo torrido che non vuole dare tregua all'Irpinia.

Mercogliano.  

 

di Andrea Fantucchio 

Senza sosta. I vigili del fuoco sono impegnati dalle prime ore del mattino per spegnere i roghi che stanno devastando l’Irpinia. Nonostante i pochi uomini a disposizione stanno fronteggiando al meglio centinaia di segnalazioni che continuano a tempestare la centrale operativa. Dagli incendi di vasta portata, come Montevergine e contrada Cesine nel Montorese, ai roghi agricoli che dall’inizio dell’estate costringono tanti cittadini a restare chiusi in casa a causa del fumo acre.

I caschi rossi sono intervenuti a Mercogliano, Summonte, Castelvetere sul Calore, Frigento, Vallata, Mirabella Eclano, Volturara Irpina, Roccabascerana, Grottaminarda, Montella, Manocalzati e Monteforte Irpino. Mentre i canadair continuano a caricare acqua in provincia di Salerno e fanno la spola con la zona della valle dell’Irno. Elicotteri dalle prime ore del mattino sorvolano Montevergine devastata dalle fiamme. La montagna di Mamma Schiavona è da giorni teatro di roghi che ne hanno bruciato il verde, contribuendo ad aumentare anche i rischi idrogeologici.

Mentre vi scriviamo un’altra squadra dei caschi rossi è in partenza in direzione del Monte Partenio. Questa mattina, come Ottopagine vi ha raccontato, la funicolare è stata chiusa a causa delle fiamme. Situazione delicatissima anche nella valle dell’Irno dove dalle prime ore del pomeriggio i cittadini continuano a vedere i mezzi dei vigili del fuoco salire e scendere dalla montagna. Nonostante il muro di fiamme, i pompieri non si tirano indietro, gli elicotteri intanto sorvolano i cieli dando man forte alle squadre di terra.

I vigili del fuoco sono messi a dura prova dall’inizio dell’estate a causa di un piano antincendio partito in ritardo per la lentezza degli uffici regionali. Pagano in oltre scotto alla riforma Madia che ha smembrato il corpo degli operai forestali scaricando sulle spalle dei pompieri, che non hanno ricevuto sufficienti uomini, l’onere di spegnere gli incendi boschivi prima di competenza proprio dei forestali. A rendere la situazione ancora più delicata un caldo torrido che non risparmia la provincia irpina dall’inizio di luglio e non accenna a diminuire. Eppure, nonostante il corpo dei caschi rossi sia allo stremo, gli uomini non si tirano indietro e continuano a fronteggiare con la consueta professionalità la situazione. Sperando che proprio il caldo, lasci presto il posto a temperature più miti.