di Andrea Fantucchio
L'inchiesta su Acs (Avellino città servizi) torna in aula. La Procura di Avellino ricorre in appello contro la revoca delle misure cautelari a carico di Amedeo Gabrieli, Luciana Giugliano, Mauro Aquino, Vincenzo Marciano e Sergio Galluccio.
Il tribunale di Avellino nel settembre dello scorso anno ha revocato i domiciliari a Gabrieli e alla Giugliano e i divieti di dimora agli altri tre imputati poiché non c'era il pericolo di reiterazione dei reati.
Gabrieli, al momento della decisione del tribunale di Avellino, non svolgeva più il ruolo di amministratore unico di Acs e gli altri imputati non avevano più contatti con le cooperative finite al centro dell'inchiesta nata in seguito a un'indagine condotta dal procuratore aggiunto Vincenzo D'Onofrio sulla partecipata del Comune di Avellino.
A Gabrieli è contestato il reato di peculato: secondo l'accusa l'ex amministratore unico di Acs avrebbe utilizzato per motivi personali auto aziendali e la carta di credito della partecipata. Mentre i titolari delle cooperative Galluccio, Marciano e Aquino, secondo le ricostruzioni del Pubblico Ministero, avrebbero agevolato le assunzioni indicate da Gabrieli nelle rispettive cooperative ("Qua la Mano", "C.C.S.E", "La casa sulla Roccia") in cambio di diversi favori quali affidamenti illegittimi, rinnovi, e forniture.
Luciana Giugliano avrebbe poi utilizzato una bicicletta elettrica aziendale per diversi giorni consecutivi.
Ma come è nato l'appello della Procura?
Il Pm ha ritenuto che il Tribunale di Avellino non potesse revocare la misura cautelare ribadita dal Riesame. E ha perciò proposto ricorso per Cassazione che lo ha però dichiarato inammissibile passando il fascicolo al tribunale del riesame di Napoli.
Oggi in aula era assente il Pubblico Ministero. Sono stati ascoltati gli avvocati.
Per la difesa il fatto che il Riesame abbia già ribadito la misura cautelare non impedisce al giudice successivo (in questo caso quello di Avellino) di revocarla. I legali sostengono inoltre che a un anno e mezzo dai fatti non possano più sussistere le esigenze cautelari.
Impegnati nella difesa gli avvocati Gerardo Di Martino, Claudio Frongillo, Alberico Villani e Costantino Sabatino.