Dopo i proiettili auto incendiate: tensione nel Vallo

Due auto incendiate nella notte: a Pago e a Moschiano. L'ombra della criminalità organizzata.

Pago del Vallo di Lauro.  

 

di Andrea Fantucchio 

Dopo l'agguato con colpi di pistola di qualche settimana fa, nel Vallo torna la paura. Nella notte sono state bruciate due auto. Una Fiat Idea a Pago Vallo Lauro e una Fiat Panda a Moschiano.

Una delle due auto è intestata alla familiare di un pregiudicato della zona ritenuto vicino ai clan malavitosi emergenti. Toccherà ai carabinieri di Baiano chiarire se l'episodio di questa notte sia legato alla criminalità organizzata. Non si esclude – infatti - neppure la pista personale, magari un regolamento di conti. Al momento – comunque - non sono stati rinvenuti elementi di innesco o sostanze incendiarie in nessuno dei due luoghi teatro degli incendi.

La tensione resta elevata, dopo quanto accaduto nelle scorse settimane. Sempre a Pago, a metà febbraio, era stato ferito con un colpo di pistola Vincenzo Grasso. La moglie aveva trovato il marito sanguinante e aveva chiamato i soccorsi. L'intervento del 118 e dei medici del Moscati gli aveva salvato la vita.

Il 36enne è stato ferito da un proiettile di piccolo calibro. Esploso da distanza ravvicinata, probabilmente da una pistola semiautomatica. Le modalità e il tipo di arma utilizzata, allontanerebbero l'ipotesi di un agguato legato alla malavita organizzata. Resta in piedi la pista personale.

Un altro giallo dopo quello di Moschiano. Dove – a fine gennaio – sono stati esplosi venti colpi di carabina contro l'ingresso di una ditta di calcestruzzi. A occuparsi delle indagini l'antimafia di Napoli.

Episodi che hanno riacceso la paura. E fatto rivivere anni sanguinosi segnati dalle faide dei clan. Poi decimati da arresti, pentiti e condanne. Intanto si sono fatti spazio nuovi gruppi criminali, come i Sangermano. Legati da affari con la camorra napoletana. E sono cresciuti i nuovi boss di Cava e Graziano. Segnali che hanno allertato le forze dell'ordine. L'influenza dei clan della zona – infatti – si è sempre spinta ben oltre i confini del Vallo, fino all'Agro Nocerino Sarnese. E' chiaro – quindi – che basti una piccola scintilla per mettere tutti in allerta.