Crac Divina Provvidenza: arrestate suore, c'è un'irpina

Gli indagati sono 25, anche ex direttore generale. La suora sarebbe nativa di Montefredane

Montefredane.  

Sarebbe finita ai domiciliari anche una suora originaria di Montefredane per il crac delle case di cura Divina Provvidenza, a Bisceglie, con sedi anche a Potenza e Foggia. Stamane l'operazione "Oro Pro Nobis" delle Fiamme Gialle di Bari 

 

Dieci arresti, tre in carcere e sette ai domiciliari, nei confronti di persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e altri reati per il crac delle case di cura. Ci sarebbe anche il senatore di Ncd Antonio Azzollini tra i destinatari del provvedimento di arresto.  Tra le dieci persone arrestate vi sono appunto anche le due suore "massime responsabili della Congregazione delle Ancelle", che si trovano ai domiciliari, tra cui la suora che risulterebbe nativa irpina. Gli altri arrestati sono un ex direttore generale, amministratori di fatto, consulenti e dipendenti dell'Ente. Gli indagati sono in tutto 25 e tra loro compaiono professionisti, ex amministratori della Cdp e politici locali, tutti coinvolti in vari episodi di dissipazione e distrazione di risorse dell'Ente.

Gli arresti vengono eseguiti sulla base di un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica. Le indagini riguardano un crac da 500 milioni di euro circa subito dalla Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, con sedi a Bisceglie (Bat), Foggia e Potenza, oggi in amministrazione straordinaria ai sensi della legge Prodi bis.   

I finanzieri, come riporta l'Ansa, "hanno sequestrato la somma di 32 milioni di euro circa e un immobile destinato a clinica privata a Guidonia (Roma) e appartenente all'ente ecclesiastico 'Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza'. 

Redazione