Frigento, "contro padre fondatore in atto progetto criminoso"

Gravissime accuse di ex suore contro padre Manelli in un dossier. Il legale: pura follia

Avellino.  

Frigento, ha destato scalpore il contenuto di un misterioso dossier consegnato alla Procura di Avellino su quanto sarebbe avvenuto per decenni nel Convento dei Frati francescani dell'Immacolata. Sotto accusa il padre fondatore Stefano Manelli, ma i suoi legali avvertono: contro il religioso in atto un progetto criminoso e diffamatorio. 

Il dossier. Suore costrette a sottoscrivere voti di obbedienza col sangue, altre a subire molestie o mangiare cibi scaduti, vocazioni forzate dietro ricatto. Non siamo nel medioevo e questa non è l'abbazia de  "Il nome della Rosa", ma il convento dei frati francescani dell'Immacolata di frigento, in provincia di Avellino, dove, secondo un dossier consegnato alla Procura irpina, si sarebbero svolte negli anni prevaricazioni indicibili che sfiorerebbero il fanatismo.

Il faldone con le presunte testimonianze delle suore vittime di abusi è stato consegnato dall'avvocato Giuseppe Sarno, lo stesso che nel settembre scorso ha dato il via all'inchiesta sulla congregazione dei frati. Inchiesta che ha portato la Guardia di Finanza al sequestro di beni per oltre 30 milioni di euro per una presunta truffa e irregolariotà nella gestione dei patrimoni. L'istituto è stato commissariato dalla Santa Sede già dal 2013.

Ma le carte appena consegnate agli inquirenti fanno emergere un nuovo scenario, molto più inquietante, dove il padre fondatore  viene tratteggiato addirittura come un leader fanatico e assetato di potere, stando alle accuse di alcune ex religiose.

Accuse gravissime contro le quali arriva immediata la smentita del legale, l'avvocato Enrico Tuccillo che annuncia querela. "Riteniamo pura follia e prive di fondamento tali affermazioni - - scrive l'avvocato che difende anche la superiora dell'ordine femminile -.  All'interno dell'Ordine dei Francescani dell'Immacolata, fondato nel 1970 a Frigento da Padre Stefano Manelli, nota figura di religioso, i cui genitori sono stati dichiarati Venerabili della Chiesa, ed al quale continuano a fare riferimento una parte dei religiosi e le associazioni dei laici, è in atto una controversia dottrinale e legata alla gestione del patrimonio" ricorda l'avvocato.

Dunque niente a che vedere con vessazioni e atti di libidine violenta nei confronti delle suore. "Proprio mentre si è in attesa della nomina del nuovo Commissario della Congregazione - afferma il legale Tuccillo - queste accuse assolutamente slegate da ogni realtà fanno nascere negli interessati il sospetto di un progetto criminoso, strumentale, e diffamatorio», conclude. Ora sta agli inquirenti della procura di Avellino accertare la verità.

Rossella Strianese