Con l'auto in un tombino scoperto, avvocato querela il Comune

Il fatto stamane a via Tagliamento. Il chiusino era saltato a causa del maltempo. Assenti i vigili

Avellino.  

Finisce con la ruota della macchina in un tombino, avvocato avellinese presenta un esposto alla Procura della Repubblica. È stata la stessa vittima dell’incidente a segnalarci quanto era successo. L’episodio questa mattina nel corso del nubifragio che ha allagato, come sempre, le strade della città capoluogo. Il professionista, a bordo della sua Fiat 600, stava percorrendo via Tagliamento ed era diretto la suo studio in via Carducci, quando, all’incrocio con la prima traversa, è andato per svoltare (tra la Villa Di Marzo e la Biblioteca) ed è finito con l’auto nel buco. Il coperchio del tombino, infatti, non si era solo alzato per la pressione dell’acqua ma la stessa lo aveva anche allontanato, scoprendo tutta la fognatura.

Immediatamente ha chiamato i carabinieri che si sono messi a disposizione e hanno a loro volta avvertito i vigili urbani. Gli agenti della polizia municipale, però, non sono intervenuti. Da qui il disappunto dell’avvocato che solo grazie all’aiuto dei volontari della Misericordia, e di altre due persone che si erano fermate, in quanto il suo veicolo bloccava anche parzialmente il passaggio, è riuscito a rimettersi in marcia.

«Questo episodio - ci ha raccontato - mi ha molto amareggiato. Non è possibile che in una circostanza del genere i vigili non intervengano. Se al mio posto di là fosse passato un pedone sarebbe finito nel tombino che, coperto da un fiume di acqua, non si vedeva fosse scoperto. E una persona, vista la situazione, sarebbe potuta anche morire. Ecco perché presenterò un esposto alla Procura della Repubblica e segnalerò il caso al sindaco di Avellino. Non è possibile che le strade stiano in questo stato e si continuino ad aprire cantieri altrove. Le reti fognarie in città non funzionano. Bisogna intervenire prima su questo problema e poi fare altri lavori. Del resto, situazioni simili si sono registrate in diverse parti della città e non sono certo io il primo a segnalare una cosa del genere».

Alessandro Calabrese