Marijuana fai da te, cresce la produzione

Prodotta in montagna o in casa. Con i kit acquistabili su internet

Avellino.  

Ci sono tanti piccoli coltivatori in Irpinia. No, non è una – auspicata – rinascita dell'agricoltura. Anche se con l'agricoltura ha tanto in comune. L'acquisto dei semi, la piantagione, la cura continua delle piante, la raccolta. Ma non c'è nulla da mangiare al termine della produzione. Al più si fuma (ma c'è anche chi con quel prodotto realizza dolci). Parliamo della marijuana, naturalmente. Che avrà anche effetti curativi, ma dai piccoli produttori nostrano viene utilizzata, come si dice: a scopi ricreativi.

L'arresto del 60enne di Pratola Serra, operato ieri dai carabinieri, sorpreso con venti piantine di “erba” sul balcone, è solo l'ultimo dei casi. Il pregiudicato non aveva forse calcolato che il rigoglioso fiorire di quelle piante – che raggiungono anche i due metri di altezza – sul suo balconcino difficilmente sarebbe passato inosservato. Chiamarlo incauto è dir poco.

Ma la coltivazione di “erba” avviene anche in modo – come dire – meno spettacolare. Con piante disseminate in luoghi impervi delle nostre montagne, confuse tra la ricca vegetazione. O anche, sempre più spesso, con piccole piantagioni casalinghe.

Sono in vendita su internet – e non certo da oggi – ma anche in alcuni negozi (e in maniera perfettamente legale), i kit per la coltivazione in casa. Lampade, carta argentata, semi speciali.

Il tutto – naturalmente – lontano da occhi indiscreti. Soprattutto di polizia e carabinieri. Piccole coltivazioni, da condividere con gli amici. Giri invisibili che permettono una diffusione capillare, ma sotterranea, della sostanza stupefacente.

Le forze dell'ordine lo sanno bene. Ma individuare questi piccoli business è almeno complicato. E sarebbero necessari mesi di indagini per identificare un presunto coltivatore: magari un ragazzino incensurato che non avrebbe neppure grande difficoltà a dimostrare che quell'erba – soprattutto se la quantità non è ingente – è per uso personale.

Certo una cosa è evidente: se l'uso di marijuana è considerato illegale, per quale motivo la vendita dei semi si può fare alla luce del sole? L'acquisto dei semi non prelude sempre e comunque alla possibilità di coltivare le piante? O si immagina che l'acquisto dei semi sia per scopi scientifici?

Soliti paradossi. Beh, c'è solo una magra consolazione: almeno in tempo di crisi, una piccola parte del mercato è stata sottratta alla malavita organizzata con il fai da te.