E’ stata una settimana tristissima e dolorosa per Ariano Irpino, due suicidi in tre giorni, il primo sulla strada Panoramica in cui è rimasto vittima Giovanni Bongo 27 anni, volo tremendo per lui in fondo al viadotto da un’altezza di 35 metri e il secondo, Antonio Sanzio, 75 anni, nel cuore della città, in via Guardia accanto alla chiesa di San Pietro Apostolo dopo essersi impiccato ad un balcone. A notare la macabra scena e ad allertare subito i soccorsi, rivelatisi purtroppo inutili sono stati alcuni passanti.
L’anziano, persona distinta e ben voluta da tutti dopo aver posizionato una piccola sedia accanto alla ringhiera si è lasciato cadere giù con una corda, in pieno giorno, sotto una fitta pioggia. Sono stati i vicini insieme ad un nipote ad avvisare la moglie dell’uomo Libera, in quel momento sola in casa accanto al luogo della tragedia. Il balcone scelto per compiere l’insano gesto fa parte di un altro immobile disabitato e adibito a deposito di proprietà dell’anziano. Sul posto i carabinieri, allertati dai vicini.
Il corpo dell’uomo, avvolto in un lenzuolo bianco. Antonio Sanzio, per gli amici Zi Ntonio, faceva parte attivamente da anni del comitato festa della sua parrocchia. Nulla lasciava presagire ad un gesto simile. E’ sconvolto il parroco Monsignor Antonio Blundo, tra i primi a recarsi sul posto: “Ero appena salito in parrocchia, dopo giorni trascorsi a letto con l’influenza, stavo sistemando delle cose in sede, quando ho sentito gridare e piangere. Il corpo di Antonio era a terra quando ci siamo avvicinati per attendere l’arrivo dei carabinieri. Era un membro davvero attivo del comitato Sant’Antonio, una persone tranquillissima, positiva, silenziosa, faceva del bene.
Si potrebbero aggiungere davvero tante cose su di lui e non sarebbero parole di circostanza. Sempre insieme a sua moglie, tutte le sere in chiesa per ricevere la comunione, un uomo davvero eccezionale, sempre distinto, giacca e cravatta. Che cosa è successo nella sua mente non si sa, siamo vicini con la preghiera alla famiglia in questo momento così doloroso.”
Giovanni Vigoroso