Stop ai ritiri di patente per alcol, «Il prefetto ci ripensi»

Il referente del Lisipo, sindacato di Polizia

Avellino.  

Alcol test, niente ritiro delle patenti per i casi medi di guida in stato d'ebbrezza, il sindacato della Polizia chiama il prefetto di Avellino e chiede chiarezza.

Contro la «modifica manu militari del codice della strada», protesta il segretario provinciale Vittorio Ranucci Lisipo.

Lo scorso venti luglio il Prefetto di Avellino, ha diramato una circolare, avente per oggetto: ”Sospensione patente - art.186 del C.d.S.“, «di quelle - spiega Ranucci - destinate a lasciare il segno  ed avrà il merito, quantomeno, di fare chiarezza  sugli effettivi poteri del Prefetto che è, si badi bene, la massima autorità di Pubblica Sicurezza, in ambito provinciale ed è il rappresentante del Governo, quindi  titolare di poteri  e funzioni, molto ampi».

A firmarla il 20 luglio è stato il prefetto di Avellino, Carlo Sessa: si traduce in un inatteso atto di grazia per gli automobilisti fermati al volante con un tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro. La spiegazione è di natura tecnica: «la giurisprudenza, ormai costante, di questa provincia, che anche in sede di appello annulla ordinanze di sospensione della patente di guida adottate per violazione dell’articolo 186 del codice della strada (circolazione in stato di ebbrezza alcolica)», scrive il responsabile dell’ufficio territoriale del governo. Inatteso gesto di clemenza generalizzata. 

 

Ciò, puntualizza la circolare, «impone allo scrivente di diramare nuove disposizioni operative atte ad evitare che l’oggettiva controversa scrittura della norma comporti pesanti ricadute sulla pubblica amministrazione». Perciò occorre premurarsi di «non ritirare più il documento di guida in caso di violazione, inviando allo scrivente soltanto il relativo supporto». Alle «pattuglie operanti su strada che accertino la violazione si raccomanda una congiunta e coerente applicazione su tutto il territorio provinciale». La nota si conclude con un ringraziamento per la «consueta collaborazione». 

«Si dispone di non ritirare più  il documento   di guida,  in caso di violazione dell’art.186, comma 2 lett.”B”  (tasso alcolemico fra 0.81 g.l. e 1,5 g.l), inviando allo scrivente soltanto il relativo rapporto“. In sintesi, la circolare del Prefetto di Avellino, al di la dei motivi  che lo hanno indotto a diramare il documento, va a modificare, quantomeno, l’applicazione di norme  comunque presenti nel Codice della Strada . Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), con tutto il rispetto dovuto al Prefetto di Avellino, ritiene che il personale delle Forze di Polizia rivestono, fra l’altro, la qualifica di “pubblico ufficiale” nonché di Ufficiale o Agente di P.G. ed in quanto tali, sono  tenuti  al rispetto di tutte le leggi  dello Stato e ad operare di conseguenza. Il LI.SI.PO., pur astenendosi  dall’esprimere giudizi sull’opportunità o meno, di diramare la circolare in questione, ritiene, non per polemica, ma solo al fine di dare certezze, che  forse è il caso di chiarire se il Prefetto ha il potere di modificare, di fatto, quanto previsto dal Codice della Strada  ed il LI.SI.PO., si chiede: cosa succederà  se una pattuglia  rileva  per un guidatore, la presenza di tasso alcolemico fra 0.81 g.l. e 1,5 g.l., senza procedere al contestuale ritiro della patente  e, subito dopo, questi provoca un incidente? Il LI.SI.PO.  nell’esprimere rispetto per il Prefetto di Avellino, ritiene  esternare i propri dubbi e le proprie perplessità, affinché sia fatta maggiore chiarezza   in ordine all’applicazione della circolare in questione».

Siep