Amabile è il commissario di Quindici

Amabile è stato già commissario a Quindici prima del decennio di Santaniello

Quindici.  

A traghettare il comune di Quindici sino alle nuove elezioni sarà il dottor Armando Amabile, Vice Prefetto Vicario al quale è stato affidato il ruolo di commissario prefettizio per la temporanea gestione dell’ente in attesa che si perfezioni la procedura di scioglimento del consiglio comunale, avviata a seguito delle dimissioni rassegnate il 26 gennaio scorso da 9 consiglieri su 16 assegnati.

 

A nominarlo, dopo aver ricevuto apposita autorizzazione dal Viminale, il massimo rappresentante del Governo in Provincia, ossia il Prefetto Carlo Sessa. Quello di Amabile al municipio di Quindici è un ritorno. Il sub commissario (lo è dall’agosto del 2012 su nomina dell’allora Prefetto Guidato), ha già fatto parte della terna commissariale, insieme alla dottoressa Cava e al prefetto Galdenzi, chiamata a gestire l’ente nel 2002 a seguito dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche.

 

In un certo senso, si tratta di una nomina in continuità poiché Amabile è stato commissario a Quindici prima del decennio di Santaniello, con il quale ha collaborato proficuamente per la risoluzione di tematiche scottanti, per poi farvi ritorno dopo la caduta del sindaco. Un’analoga attività venne svolta anche al comune di Pago. Dunque, una indicazione più che autorevole da parte della Prefettura, a testimonianza della particolare attenzione prestata a Palazzo di Governo sulla vicenda quindicese. Amabile già ieri mattina era sul Comune di Quindici per gettare le basi dell’attività amministrativa alla quale sarà chiamato a lavorare nei prossimi mesi.

 

Al commissario prefettizio, intanto, arriva il messaggio di benvenuto di Paolino Bonavita, uno dei nove consiglieri comunali che hanno sfiduciato il sindaco Santaniello. «Democrazia e Progresso dà il benvenuto al commissario prefettizio Amabile, che con la sua esperienza e competenza rappresenta una grande garanzia per Quindici e per i quindicesi. A lui vanno gli auguri di un proficuo lavoro per ripristinare, anche se nell’ordinaria amministrazione, i valori di fondo della legalità, della democrazia e del diritto, nel tessuto di una comunità che, sicuramente, ha bisogno di segni di speranza.

 

In un momento grave e difficile per la nostra comunità - prosegue Bonavita - tutti dovrebbero avvertire la responsabilità di favorire un clima di serenità e di confronto civile, ed avviare una seria e serena riflessione sul futuro del paese, evitando di giocare, ulteriormente, con i sentimenti e la buona fede della gente. E’ giunto il momento di tornare alla politica del dialogo e del rispetto reciproco, e non lasciarsi andare ad invettive ed accuse prive di sostanza, buone solo a nascondere l’inconsistenza dei propri argomenti e delle proprie ragioni».

 

Rocco Fatibene