Accusato del tentato omicidio di Fiore Clemente: chiesto l’abbreviato

L’imputato Salvatore Di Matola ha chiesto di essere giudicato con il rito alternativo

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San Martino Valle Caudina.  

Ferimento di Fiore Clemente: Salvatore Di Matola ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. Rito alternativo concesso e che verrà discusso il 17 febbraio prossimo dal suo avvocato Alessio Ruoppo. In quella sede è prevista la sentenza per Salvatore Di Matola accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, ma non dallo stampo camorristico. Fiore Clemente ha scelto di non costituirsi parte civile. Suo nipote A.P. attinto anch’egli dai colpi d’arma da fuoco esplosi da Di Matola, si è costituito parte civile, rappresentato dall’avvocato Antonio Di Santo, del foro di Benevento.

La ricostruzione dell’agguato

 Nel mirino Fiore Clemente, 60 anni, considerato negli anni scorsi uomo di punta del Clan Pagnozzi, il sodalizio camorristico che da decenni domina in Valle Caudina, al confine tra le province di Avellino e Benevento. Nell'agguato avvenuto l’11 febbraio del 2022 rimase ferito A. P. 20 anni, nipote di Clemente, che lavorava nel supermercato di via San Martino Vescovo, dove Clemente si era recato per acquistare dei generi alimentari. Il ragazzo stava aiutando lo zio a portare le buste della spesa nell'auto parcheggiata nei pressi quando – intorno alle 10 - un uomo arrivato a San Martino a bordo di un'auto condotta da un complice, armato di pistola fece fuoco contro Clemente, rimasto ferito all'addome e all'inguine.  Quattro i colpi esplosi. L'uomo fu sottoposto a diversi interventi chirurgici.